LA CURIOSITA'

Fa campagna elettorale, ma non è in corsa: a Bovezzo il candidato "fantasma"

di Giuseppe Spatola
Volantini e affissioni. Ma il nome di Mario Folli non compariva nella scheda. Unione Popolare: "Un fraintendimento, manifesti coperti subito"
Uno dei manifesti poi coperti del candidato fantasma Mario Folli
Uno dei manifesti poi coperti del candidato fantasma Mario Folli
Uno dei manifesti poi coperti del candidato fantasma Mario Folli
Uno dei manifesti poi coperti del candidato fantasma Mario Folli

Un candidato «fantasma» ha animato le ultime giornate di campagna elettorale finendo addirittura per poche ore sui cartelloni elettorali di Bovezzo e Brescia. Mario Folli, assessore del comune bresciano, ha forse capito male il suo ruolo di «candidato supplente» e pensava di poter far campagna elettorale malgrado il suo nome non comparisse sulla scheda elettorale o nella lista vidimata dalla Prefettura.

Il candidato "supplente" e il fraintendimento

Così, in piena buonafede (dicono in casa di Unione Popolare con de Magistris), Folli non solo ha distribuito volantini sostenendo la sua presunta candidatura alla camera con lo slogan «un cittadino di Bovezzo in Parlamento», ma ha affisso anche manifesti elettorali con la sua foto e l’invito al voto.

Non solo. Nelle scorse settimane Mario Folli ha risposto pure alle domande di un quotidiano locale come fosse effettivamente candidato. Un fraintendimento colossale che ha spinto Unione Popolare a far coprire i manifesti affissi spiegando il problema di comprensione anche al sindaco di Bovezzo a cui pure alcuni consiglieri avevano chiesto spiegazioni.

La spiegazione del partito

«Folli è stato indicato come candidato supplente il giorno del deposito delle liste - hanno spiegato dal partito -. E’ una prassi per tutelare le liste in caso di nomi non accettati. Folli ha interpretato questa situazione come fosse un candidato a tutti gli effetti». Di fatto il supplente sarebbe dovuto subentrare in caso di un nome scartato dalla prefettura in sede di analisi delle candidatura.

Ma questo non è successo e di fatto il nome di Mario Folli non è mai finito nella lista elettorale per il proporzionale della Camera. Una convinzione errata che ha spinto a far campagna e a tappezzare di manifesti Bovezzo, dove Folli è molto conosciuto, e pure Brescia.

«I manifesti sono stati coperti subito - ha spiegato Dino Greco -. C’è stato un problema di comunicazione. Certo, la situazione ha pensare, ma non c’è nulla di strano. Solo un grande fraintendimento». Come dire che Mario Folli da supplente si è convinto di correre alla Camera dei Deputati e poter rappresentare i suoi concittadini fino a Roma. Un impegno civico che lo ha spinto a fare campagna e spingere la coalizione di Unione Popolare. In fin dei conti, anche se non candidato, i suoi manifesti sono serviti a fare propaganda e magari verranno utili alla prossima tornata elettorale quando da supplente passerà ad essere candidato. •.

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