L'INDAGINE

Falsi certificati per avere il reddito di cittadinanza

di Mario Pari
Grazie a complessi  accertamenti i carabinieri di Marone hanno scoperto una serie di redditi di cittadinanza percepiti indebitamente
Grazie a complessi accertamenti i carabinieri di Marone hanno scoperto una serie di redditi di cittadinanza percepiti indebitamente
Grazie a complessi  accertamenti i carabinieri di Marone hanno scoperto una serie di redditi di cittadinanza percepiti indebitamente
Grazie a complessi accertamenti i carabinieri di Marone hanno scoperto una serie di redditi di cittadinanza percepiti indebitamente

Un piccolo paese e una volontà: quella dei carabinieri della stazione di far luce sui redditi di cittadinanza. Percepiti legalmente o meno? Questo è stato l’interrogativo che si sono posti i militari quando sono andati a chiedere gli elenchi . Il risultato non è stato da poco: dodici persone sono state deferite in stato di libertà per aver esibito false attestazioni al fine di ottenere il reddito di cittadinanza. Si tratta di persone, secondo quanto appurato, che hanno agito singolarmente, dietro non c’è alcuna organizzazione. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Marone a partire da gennaio. È stato in quel periodo che sono iniziate le verifiche relative alle attestazioni prodotte da coloro che volevano ottenere il beneficio. E l’attività d’indagine ha dato i suoi frutti: è emersa la non veridicità delle documentazioni esibite dai responsabili per poter rientrare nei parametri imposti dalla legge per il percepimento del reddito di cittadinanza, attraverso la falsificazione della dichiarazione sostitutiva unica, propedeutica all’ottenimento del beneficio. La casistica truffaldina è abbastanza differenziata e arriva fino a situazioni di un certo rilievo penale. In alcuni casi, per esempio, il reddito di cittadinanza è stato erogato a favore di individui stranieri che risultavano da anni cancellati dalle liste anagrafiche della popolazione residente e che continuavano a percepire l’accredito del reddito di cittadinanza sul proprio conto corrente. Ma ci sono state situazioni ancora più delicate. Per aggirare i limiti imposti dalla legge per l’ottenimento del beneficio, una donna ha attestato falsamente l’assenza di precedenti di natura penale del marito che, in realtà era stato colpito da una condanna per associazione di tipo mafioso. C’è già anche una quantificazione della somma che, complessivamente è stata sottratta alla Tesoreria dello Stato. Si tratta, in tutto di 60mile euro. Gli uffici Inps interessati hanno provveduto immediatamente a revocare il beneficio, avviando contestualmente la procedura di riscossione delle somme dovute. Quanto emerso ora sarà sottoposto al vaglio della Procura della Repubblica di Brescia. I responsabili sono accusati di truffa aggravatae false attestazioni. Accuse pesanti, ma a cui non si può sfuggire dopo gli accertamenti dei carabinieri della stazione di Marone che hanno passato al setaccio tutta la documentazione relativa al reddito di cittadinanza nel comune sebino. Un simile riscontro, a cui si è arrivati dopo indagini meticolose, rende certamente l’idea di quali risultati si potrebbero raggiungere in realtà più ampie. Ora per quanto riguarda Marone, sarà la procura a doversi occupare degli approfondimenti.•. M.P.

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