FONTI ALTERNATIVE

Fotovoltaico nei terreni agricoli: la nuova sfida del Pnrr

di William Geroldi
Il ministero della Transizione ecologica sonda le aziende e mette a disposizione 1,1 miliardi a fondo perduto
Il regolamento prevede anche misure variabili dei moduli per non ostacolare  lo svolgimento dell’attività agricolaL’energia servirà alle aziende, l’eccedenza potrà essere venduta
Il regolamento prevede anche misure variabili dei moduli per non ostacolare lo svolgimento dell’attività agricolaL’energia servirà alle aziende, l’eccedenza potrà essere venduta
Il regolamento prevede anche misure variabili dei moduli per non ostacolare  lo svolgimento dell’attività agricolaL’energia servirà alle aziende, l’eccedenza potrà essere venduta
Il regolamento prevede anche misure variabili dei moduli per non ostacolare lo svolgimento dell’attività agricolaL’energia servirà alle aziende, l’eccedenza potrà essere venduta

Non è per mettere la luce nei campi, certo che l’idea di produrre energia elettrica in maniera strutturale, sistematica, attraverso impianti fotovoltaici posti nei terreni agricoli è entrata di prepotenza nell’agenda politica, ancor di più in seguito alla crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina. Il ministero della Transizione ecologica ha avviato una consultazione (c’è tempo per rispondere fino al 12 luglio) attraverso la quale sollecita suggerimenti, indicazioni, valutazioni a singolo imprese agricole o associazioni temporanee di aziende (di cui comunque almeno una agricola) sullo schema di decreto in via di definizione per la concessione dei benefici mirati alla costruzione degli impianti fotovoltaici.

L’obiettivo è duplice: contribuire al raggiungimento dei target nazionali in materia di energie rinnovabili, e nello stesso tempo fornire al settore agricolo energie a costi inferiori per lo svolgimento delle proprie attività. Per l’implementazione di questo sistema ibrido tra agricoltura e produzione energetica il ministero mette a disposizione attraverso il Pnrr la bella cifra di 1,1 miliardi di euro a fondo perduto, per realizzare appunto degli impianti fotovoltaici. L’obiettivo è di conseguire una capacità produttiva di almeno 1,04GW. Sempre il ministero ha appena approvato le linee guida in materia di impianti «agrovoltaici» che delineano le finalità dell’intervento e offrono indicazioni agli operatori interessati ad investire.

La consultazione si chiuderà il 12 luglio, dopodiché si entrerà nel vivo della definizione del bando di gara per l’assegnazione delle risorse; il primo è previsto entro dicembre, un secondo l’anno successivo e forse un terzo nel 2024 Gli impianti che vorranno partecipare alla competizione dovranno attenersi ad alcune caratteristiche, a cominciare dalla «taglia», con una potenza nominale superiore ai 300 kW e una superficie minima destinata all’attività agricola pari ad almeno il 70 per cento dell’appezzamento di terreno. I tecnici hanno anche previsto altezze minime dei moduli dal suolo, così da consentire la continuità dell’attività agricola, sia che si tratti del passaggio di bestiame che dell’impiego di macchinari. Sull’aspetto economico il ministero prevede un contributo in conto capitale nella misura massima del 40 per cento dei costi ammissibili e una tariffa incentivante per l’energia messa in rete per un periodo di 20 anni. Ultimo aspetto, i tempi di attuazione dei progetti approvati e finanziati: dovranno entrare in esercizio entro 12 mesi dalla comunicazione dell’esito del bando e comunque non oltre il 30 giugno 2026.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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