LA CANDIDATURA

La comunità sikh punta su Akashdeep che sostiene Letizia Moratti

di Luca Goffi
Lo studente di 23 anni in campo per Lombardia migliore. La passione è alla base della scelta di candidarsi: «Da sempre la politica è come parte di me». Campagna social su TikTok
Akashdeep Singh, ventitreenne bresciano, con Marina Paraluppi
Akashdeep Singh, ventitreenne bresciano, con Marina Paraluppi
Akashdeep Singh, ventitreenne bresciano, con Marina Paraluppi
Akashdeep Singh, ventitreenne bresciano, con Marina Paraluppi

La comunità sikh per la prima volta potrebbe avere un proprio candidato per il Consiglio regionale. Akashdeep Singh, ventitreenne bresciano e studente al quarto anno di Giurisprudenza ha scelto di sostegno di Letizia Moratti. Il ventitreenne è nato in Italia, è cresciuto con la cultura occidentale ma ci tiene a declinare il proprio impegno politico in favore delle minoranze religiose. «Ho avuto l’occasione di dialogare con Letizia Moratti e ho capito che ha a cuore quelle comunità trascurate dagli schieramenti di sinistra e destra. Lei si batte realmente per il dialogo interreligioso». Il giovane ha maturato la volontà di prodigarsi per gli altri in seguito all’incontro con la Democrazia Cristiana.

Una campagna social su TikTok

«Ho sempre percepito la politica come una parte di me. Il desiderio di partecipare è aumentato quando ho conosciuto il mio maestro, Franco Ferrari, il segretario provinciale della Democrazia Cristiana - commenta il ventitreenne -. Ho analizzato le difficoltà delle varie religioni e agisco per migliorare la società». La campagna elettorale del giovane sarà anche social. Il profilo che ha appena creato su TikTok «Akashdeep.Singh.official» nel primo video ha totalizzato 20mila visualizzazioni, nel secondo ha già infranto le 10mila visual. Il ragazzo è italiano, è cresciuto a Brescia ma non ha mai perso il legame con le proprie radici e si rende orgoglioso interprete dell’identità del proprio popolo.

Ius soli e tutela dei lavoratori

Da otto mesi ha scelto di indossare il turbante e di vivere secondo i principi della propria religione, ha un’alimentazione vegetariana, non fa uso di alcol e abbraccia una visione «naturalistica» della vita. Questa sua filosofia si riflette in ambito politico. Infatti per tutelare i sikh (ma non solo) si batte per lo ius soli, per il progresso in ambito agricolo e per le tutele dei lavoratori. Un ascolto di tutte le minoranze religiose: per esempio la comunità islamica di Brescia ha chiesto al giovane di essere promotore della realizzazione di un cimitero esclusivamente per musulmani. La comunità religiosa dello studente in provincia sfiora i 30mila cittadini e, nonostante i numeri rilevanti, al momento non è ancora stata riconosciuta dallo stato italiano.

Le difficoltà nel riconoscimento della religione per il precetto del «pugnale»

«I nostri centri culturali consegnano il cibo ai bisognosi e nel recente passato hanno anche donato agli Spedali Civili di Brescia. Abbiamo a cuore il nostro territorio - chiosa il giovane candidato -. Purtroppo però la nostra confessione non è riconosciuta dallo Stato. Serve una consapevolezza culturale, sociale e istituzionale. Purtroppo il precetto che ci obbliga a portare il pugnale sta rendendo complicato il riconoscimento della nostra fede. Eppure in Canada ci sono parlamentari che in presentano in aula con il pugnale...». •.

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