La vendemmia entra nel vivo e fa segnare subito un rimbalzo

La vendemmia è cominciata con il piede giusto in provincia
La vendemmia è cominciata con il piede giusto in provincia
La vendemmia è cominciata con il piede giusto in provincia
La vendemmia è cominciata con il piede giusto in provincia

Ad una settimana dal calcio d’inizio del primo agosto scorso, la vendemmia in Franciacorta è ormai entrata nel vivo su tutti i 33 mila ettari di vigneto del comprensorio, mentre sul mercato è ancora boom per le bollicine «made in Brescia». «Il Franciacorta non è mai andato così bene – conferma il presidente del Consorzio Silvano Brescianini -. Dopo l’inatteso exploit del 2021, che ci ha visto superare per la prima volta nella storia la soglia dei 20 milioni di bottiglie, il primo semestre ‘22 mette in luce un nuovo straordinario rimbalzo, con una crescita del 14,3% in bottiglie vendute e del 19% a valore, conseguente anche al ritocco dei listini ad inizio anno: le cantine sono vuote, le aziende non hanno prodotto, attendiamo l’autunno per immettere sul mercato i tiraggi del 2020. Sono segnali che dimostrano come il Franciacorta stia ormai diventando una categoria, un vino che negli scaffali di enoteche e grande distribuzione non può mancare ed ha un suo spazio preciso come altre grandi referenze italiane come Chianti o Amarone. La reputazione del prodotto è in aumento: ora è fondamentale non credersi arrivati ma continuare ad investire serrando le fila sulla qualità». Come si inserisce in questo quadro il difficile andamento della raccolta 2022? «Dopo alcune annate poco generose, non sarà certo la vendemmia che stavamo aspettando per rispondere a questo incremento della domanda – riflette Brescianini -. Ma d’altro canto, considerati i presupposti, sono rimasto sorpreso da come le nostre viti hanno resistito a queste condizioni climatiche estreme. Dal 6 agosto poi fortunatamente le condizioni si sono normalizzate, con qualche pioggia e temperature più in linea con la media del periodo: e questo per noi è oro. Ci attendiamo minori rese, ma d’altro canto è anche vero che le superfici sono aumentate con l’entrata in produzione di nuovi impianti: insomma, i conti li faremo a fine anno». Di certo anche nella terra delle bollicine «made in Bs» adesso si aprono nuove prospettive per il futuro: «L’irrigazione a goccia? Ci stiamo ragionando per capire se è possibile aumentare la rete con il Consorzio Oglio Mella, intervenendo con invasi o pozzi là dove non sarà possibile. Vero è che la vite è una pianta mediterranea che ha bisogno di pochissima acqua, in quantità nemmeno paragonabili a quelle del mais. Ma certo visto il trend attuale non possiamo escludere la necessità di cominciare ad attrezzarci».•. C.And. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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