LE INDAGINI

Molotov in via Morelli. Investigatori al lavoro sui reperti recuperati

di Marta Giansanti
A garantire  la sicurezza della struttura allestita nell’area destinata agli spettacoli viaggianti e permettere le vaccinazioni sarà l’esercito
A garantire la sicurezza della struttura allestita nell’area destinata agli spettacoli viaggianti e permettere le vaccinazioni sarà l’esercito
A garantire  la sicurezza della struttura allestita nell’area destinata agli spettacoli viaggianti e permettere le vaccinazioni sarà l’esercito
A garantire la sicurezza della struttura allestita nell’area destinata agli spettacoli viaggianti e permettere le vaccinazioni sarà l’esercito

Non si sono fermate nemmeno il giorno di Pasqua. Le indagini sull’attacco incendiario avvenuto sabato mattina, poco prima delle sei, al centro vaccini di via Morelli, proseguono senza sosta. Proseguono cercando di esaminare al meglio il materiale repertato dalla Scientifica dei carabinieri nelle ore immediatamente successive al lancio delle due bottiglie incendiarie. Le due molotov sono state scagliate da una persona ripresa dalle telecamere. Una è finita contro la tensostruttura adibita a punto ristoro, l’altra a qualche metro di distanza, sull’asfalto. Ci sono state due fiammate, ma per quanto riguarda la tensostruttura si è trattato solo di un principio d’incendio. Le fiamme ne hanno bruciato una porzione triangolare e il danno non è stato maggiore grazie soprattutto al materiale con cui è stata realizzata la struttura mobile. Per questo motivo è possibile che le fiamme, di dimensioni contenute, possano aver lasciato qualche elemento sulle bottiglie, in grado di tracciarne la provenienza. Uno potrebbe essere il codice a barre, anche solo una parte. Una tracciabilità che potrebbe avere diversi sbocchi, ma comunque in grado di circoscrivere in qualche modo le indagini. L’attività investigativa è coordinata dal pm della procura di Brescia Francesco Carlo Milanesi. Si tratta di un magistrato dell’antiterrorismo. Il materiale repertato va ad aggiungersi alle immagini del sistema di videosorveglianza in cui si vede una persona lanciare le due bottiglie e poi fuggire a piedi. Ma sin dalle ore successive all’attacco incendiario gli investigatori erano alla ricerca anche di altre immagini di impianti privati. La zona si presta a diverse possibilità di fuga, ma l’orario in cui tutto è avvenuto non è certamente caratterizzato, in particolare il sabato, dalla circolazione di molti veicoli. Nel frattempo prosegue il servizio di sorveglianza che da sabato pomeriggio stanno svolgendo in via Morelli, i militari dell’Esercito. E non si sono interrotte le vaccinazioni riservate agli over 80. A braccetto di un familiare, in compagnia di un amico, sostenuti da un bastone o trasportati da una sedia a rotelle, anche a Pasquetta tanti gli anziani che hanno raggiunto via Morelli. «Un picnic alternativo», sostengono contenti alcuni di loro.«Cotto e mangiato: è stato tutto velocissimo, una catena di montaggio ben organizzata», sottolinea Giancarlo Consoli, accompagnato dalla nipote per ricevere la seconda dose. «Ne avrei fatti altri tre - scherza l’82 enne Alberta Gustinelli - Sarei venuta anche a mezzanotte o il giorno di Pasqua». Un traguardo che a breve potrà raggiungere anche la sua amica Federica Arcari, per ora semplice accompagnatrice, ma tra qualche giorno pure lei sarà convocata. «Rientro nella prossima categoria da vaccinare. Non vedo l’ora - dichiara -. Ovviamente non tornerò alla vita di sempre, per quello ci vorrà del tempo, ma di certo mi sentirò più rilassata». Il via vai, senza assembramenti o lunghe code, all’esterno della tensostruttura adibita ad hub vaccinale è stato gestito dagli alpini volontari. «Tutto molto ordinato», lo confermano i fratelli Elena e Mario Amadori alle prese con il richiamo. «Io con oggi ho terminato il ciclo, a mio fratello toccherà tra qualche giorno - racconta la signora Elena -. Non nego che ho avuto qualche effetto collaterale: con la prima dose un fortissimo mal di testa, durato fino alla mattina successiva, ed ora con la seconda mi sento un po’ frastornata. Ma non mi preoccupo e sono contenta di aver aderito alla campagna. Non vedo l’ora di poter tornare a fare tutto ciò che facevo prima di questa emergenza sanitaria», è il suo augurio. Lo stesso delle centinaia di nonni bresciani che nell’arco della giornata hanno raggiunto il centro vaccinale di via Morelli sotto lo sguardo dei militari.•.

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