IN OSPEDALE

Pedrini ricoverato a Bologna: «Devo operarmi di nuovo»

di Gian Paolo Laffranchi
L’immagine pubblicata ieri da Omar Pedrini sui suoi canali social, scattata dopo il ricovero in ospedaleOmar Pedrini sul palco della Latteria Molloy il mese scorso, in occasione del suo ultimo concerto in terra bresciana: per un po’ dovrà sospendere tour e impegni AGENZIA FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti
L’immagine pubblicata ieri da Omar Pedrini sui suoi canali social, scattata dopo il ricovero in ospedaleOmar Pedrini sul palco della Latteria Molloy il mese scorso, in occasione del suo ultimo concerto in terra bresciana: per un po’ dovrà sospendere tour e impegni AGENZIA FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti
L’immagine pubblicata ieri da Omar Pedrini sui suoi canali social, scattata dopo il ricovero in ospedaleOmar Pedrini sul palco della Latteria Molloy il mese scorso, in occasione del suo ultimo concerto in terra bresciana: per un po’ dovrà sospendere tour e impegni AGENZIA FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti
L’immagine pubblicata ieri da Omar Pedrini sui suoi canali social, scattata dopo il ricovero in ospedaleOmar Pedrini sul palco della Latteria Molloy il mese scorso, in occasione del suo ultimo concerto in terra bresciana: per un po’ dovrà sospendere tour e impegni AGENZIA FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti

Un’altra operazione, l’ennesimo ostacolo affrontato di slancio con lo sguardo dritto e aperto nel futuro. Omar Pedrini si ferma, ma per poco. Senza demordere. «Cari amici - ha annunciato via social - il “pit stop” si prolungherà più del previsto per rendere possibile un intervento domani stesso. Sono già stato trasferito in cardiochirurgia a Bologna dove affronterò un’operazione di chirurgia vascolare. In gergo tecnico ho un (fottuto) aneurisma aortico. Chi mi segue sa di cosa parlo, per cui mi spiace darvi questa notizia, ma voglio darvi anche un paio di buone nuove: essendo arrivato qui con le mie gambe e non in emergenza, i miei “angeli” potranno lavorare sicuramente meglio e se andrà tutto bene sarò più forte di prima. L’intervento sarà più semplice, la degenza dovrebbe essere meno lunga». Inevitabile dedicare il tempo dovuto a una questione di salute tanto delicata. «La cosa che mi dispiace di più, essendo abituato ad onorare i miei impegni, è che dovremo rimandarne qualcuno dei tanti già in programma. Mi dispiace per gli organizzatori che credono in me e mi dispiace non riabbracciarvi con la mia musica dopo un anno così difficile, ma farò di tutto per tornare presto. Peccato ancor di più dopo un anno così difficile in cui la musica ha già ingiustamente sofferto più degli altri settori». In agenda erano state segnate, fra le date, il 20 giugno a Montichiari «Un quadrotto contro la violenza sulle donne», il 26 a Chiari «Il mio Ferlinghetti», per il Festival della Microeditoria. «L’agenzia che cura i miei tour - spiega Omar - sta già contattando gli organizzatori delle serate imminenti per trovare soluzioni ed io li ringrazio. Sarebbe stata l’estate della ripartenza e invece resterò un po’ ai box. Ma devo accettare serenamente il mio karma. “Un guerriero sa imparare ad amare il suo dolore” diceva qualcuno. Questo è quanto. La mia volontà è di tornare sul palco quanto prima e riprendere il viaggio con la mia fantastica band, ma ora sarebbe stupido fare programmi o peggio annunci, prima di domani. Ci siamo salutati alla fine del 2019 col vento in poppa, ora dobbiamo essere pronti per volare senza vento. Intanto vi abbraccio forte, almeno da qui e mi raccomando, “col pensiero tu, tu stammi accanto!». Le parole di «Senza vento» e «Sole spento», la forza d’animo di chi sa di non essere solo nella battaglia. Nel 2004 il primo aneurisma, nel 2014 l’operazione a cuore aperto, adesso una nuova prova: tantissimi i messaggi di augurio, di vicinanza. C’è il compagno dei Timoria, Enrico Ghedi: «Coraggio fratello, è una delle solite scaramucce. Vinci in fretta e torna». C’è l’amico degli anni d’oro del Brescia, Maurizio Neri, che indossò a Londra una maglia dei Timoria per il trionfo nel Trofeo Angloitaliano: «Forza Fratello! Non solo col pensiero, con il cuore e con tutto quello che può darti forza! Dai... bello che sei e bello che sempre sarai!». Scritto con tanti cuori azzurri, a ribadire un legame consolidato nel nome del Brescia. E fra migliaia di testimonianze non manca il sindaco, Emilio Del Bono: «Ti vogliamo infinitamente bene». Il sentimento di una città intera.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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