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Colpo di coda dell’inverno: 7 gradi in meno e la bora ripulirà la Val Padana Ma la siccità continuerà

di Alessandro Azzoni
Da domenica 26 febbraio attesi nuvole, vento, freddo e un deciso miglioramento della qualità dell’aria. Nessuna possibilità di pioggia, però, fino a tutta la prima decade di marzo
In arrivo il grande freddo
In arrivo il grande freddo
In arrivo il grande freddo
In arrivo il grande freddo

L'aria artica ripulirà entro domani l'intera area padana dalla pesante cappa di smog che da oltre due settimane grava su tutta l’area padana con polveri sottili in concentrazioni doppie rispetto a quanto consentito dalla normativa. Lo spostamento dell'alta pressione atlantica sul Mare del nord permetterà un cambiamento radicale della circolazione. Da domani, domenica 26 febbraio,  tutto il Mediterraneo centrale sarà quindi investito da correnti fredde settentrionali e orientali di matrice russa, responsabili in primi di un forte calo termico. Non è tuttavia in vista un’ondata di gelo. I venti si disporranno oggi, sabato, da nordovest e daranno vita, grazie anche ad un certo soleggiamento, ad un momentaneo rialzo delle temperature che nel pomeriggio potranno toccare i 15/16 gradi in tutte le zone di pianura della provincia. Dalla prossima nottata ruoteranno però verso nordest veicolando verso di noi masse d'aria nettamente più fredde. Il tempo di domani sarà quindi diverso, senz'altro più nuvoloso, più ventoso e freddo, quindi con temperature massime comprese entro i 10 gradi. Tempo analogo lunedì ma con maggiori probabilità di sole nel pomeriggio. Si intensificherà tuttavia il flusso freddo orientale: farà quindi ancora più freddo, con temperature anche di poco negative nella notte su martedì nelle zone di campagna. Il tempo tornerà tuttavia più stabile, con il progressivo ritorno del sole. Farà freddo per alcuni giorni, con minime vicine allo zero e massime non superiori ai 12 gradi.

Siccità destinata a peggiorare

La bora in arrivo rimescolerà le masse d’aria abbattendo il tasso di smog di tutta la Valpadana. Non permetterà tuttavia l’auspicato ritorno della pioggia, quindi della neve in montagna. Niente da fare anche a lungo termine, al termine di un inverno che non ha certamente prodotto quel riequilibrio pluviometrico di cui abbiamo estremo bisogno. Ora le cose non si mettono bene; sulle carte meteo non compare infatti alcuna possibilità di pioggia fino a tutta la prima decade di marzo. L’eventuale formazione di veloci depressioni a sud delle Alpi darà vita al massimo a deboli piovaschi nel prossimo fine settimana, ma nulla che possa dare un contributo significativo alla siccità, destinata a peggiorare. Si profila quindi una fine dell’inverno e l’inizio di una primavera all’insegna dell’aridità, esattamente come accaduto l’anno scorso, quando i bacini idrici subalpini erano tuttavia su livelli non certo paragonabili rispetto a quelli attuali.

Colpi di coda dell'inverno?

Al momento la primavera non sembra intenzionata ad entrare di prepotenza sulla scena meteo delle prossime due o tre settimane. Anzi, un po’ come sta accadrà nelle prossime ore saranno probabili alcuni colpi di coda dell’inverno sotto forma di irruzioni fredde da nord e da est. Le temperature non sono quindi destinate a crescere, almeno nei prossimi 10-15 giorni. In questo periodo dell’anno si presentano tuttavia estremi meteorologici anche rilevanti. Alla fine di febbraio del 2018 si presentò ad esempio la più intensa irruzione gelida dell'anno, con temperature minime di -6° e una nevicata di quasi dieci centimetri di manto bianco anche in città nei primi due giorni di marzo. Nel 2008, al contrario, il 2 marzo la temperatura si portò in città a 27 gradi grazie al vento di foehn.

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