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Ristorazione, a Brescia gli scontrini "lievitano": terza città più cara d'Italia

Prima Verona, secondo posto a Forlì-Cesena. La più risparmiosa è Lodi.
Brescia è la terza città in Italia con i maggiori rincari nella ristorazione, secondo un'indagine dell'Unione nazionale consumatori
Brescia è la terza città in Italia con i maggiori rincari nella ristorazione, secondo un'indagine dell'Unione nazionale consumatori
Brescia è la terza città in Italia con i maggiori rincari nella ristorazione, secondo un'indagine dell'Unione nazionale consumatori
Brescia è la terza città in Italia con i maggiori rincari nella ristorazione, secondo un'indagine dell'Unione nazionale consumatori

Brescia sempre più cara. Non bastano i rincari per energia, gas e altri combustibili con un balzo, a luglio, pari a un + 63,4%  (dati dell’Unione Nazionale Consumatori), ora ci si mette anche la  ristorazione.  Brescia è al terzo posto in Italia per rincari. A stilare la classifica alla vigilia di Ferragosto è sempre  l’Unc, che evidenzia una autentica lievitazione per conti e scontrini di ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, gastronomie e rosticcerie: +7,9%. A fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 4,8%, c'è chi fa peggio: Verona conquista il gradino più alto del podio, i ristoranti rincarano rispetto a luglio 2021 dell’8,8%. Al secondo posto Forlì-Cesena, con +8,1%. Nella top ten anche Sassari (+7,4%) e Olbia Tempio (+6,7%), in Sardegna. La città più risparmiosa è Lodi (1,4%), in seconda posizione Campobasso (+1,6%). Al terzo posto Teramo (+1,9%).

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