il caso

Delitto di Brescia Due, il 27enne ha confessato: "Sono stato io"

di Redazione web
Interrogatorio di convalida per il somalo accusato dell'omicidio di Yassine Ezzabir, ucciso a colpi di bottigliate e sassate in testa
Uno dei carabinieri impegnati nelle indagini sul delitto avvenuto nella zona di «Brescia Due»
Uno dei carabinieri impegnati nelle indagini sul delitto avvenuto nella zona di «Brescia Due»
Uno dei carabinieri impegnati nelle indagini sul delitto avvenuto nella zona di «Brescia Due»
Uno dei carabinieri impegnati nelle indagini sul delitto avvenuto nella zona di «Brescia Due»

La confessione è arrivata. H.M, il somalo di 27 anni accusato di aver aggredito e ucciso il 25enne marocchino Yassine Ezzabir domenica sera in un parco di Brescia Due, ha ammesso di aver commesso il delitto. Il giovane straniero,  arrestato la notte tra lunedì e martedì dai carabinieri, è comparso in mattinata davanti al giudice delle indagini preliminari per l'interrogatorio di convalida  del fermo. 

Il delitto di Brescia Due

Yassine Ezzabir,  preso a  bottigliate e a sassate in testa, è stato trovato nel parco in condizioni disperate. Ricoverato in ospedale, ha lottato per quasi due giorni tra la vita e la morte. Poi il suo cuore ha cessato di battere. Nelle ore successive, quello che secondo inquirenti e investigatori era il presunto responsabile, è stato assicurato alla giustizia.

Aggressore incastrato dalle telecamere

Fino a due giorni fa uno degli elementi principali nei suoi confronti, era rappresentato dalle riprese delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza. Poi, contro H.M., somalo, 27 anni, è arrivata anche la conferma del Dna sulle tracce di sangue della vittima ritrovate sul suo abbigliamento.  Un macigno dal punto di vista accusatorio completato dalla confessione. 

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