ISTRUZIONE

Scuole, le quarantene falciano le classi. L’ansia dei presidi

di Magda Biglia
Gli isolamenti a casa provocano seri problemi di gestione delle lezioni. Partito il protocollo che permette alle superiori di prenotare il tampone
Banchi vuoti a scuola: con le quarantene e gli isolamenti situazione pesante
Banchi vuoti a scuola: con le quarantene e gli isolamenti situazione pesante
Banchi vuoti a scuola: con le quarantene e gli isolamenti situazione pesante
Banchi vuoti a scuola: con le quarantene e gli isolamenti situazione pesante

Le scuole avevano riaperto da poco, dopo le vacanze pasquali, e Bresciaoggi già doveva titolare sull’allarme quarantene che puntualmente si concretizza, soprattutto in provincia, ora che i giorni avanzano, colpendo in particolare il primo ciclo che è rientrato subito con la totalità degli studenti. Da più parti giungono notizie di alunni e insegnanti in isolamento, di istituti chiusi, come del resto ci si aspettava, solo che il rischio, si è deciso, valeva la candela. In generale, salvo i casi più preoccupanti segnalati dalle cronache che qui riportiamo, non è tanto il numero dei positivi che cresce a raffica, a Brescia ma anche, ad esempio, a Milano, bensì ad ampliarsi è la fetta di chi deve rinchiudersi. Volendo guardare al lato buono della medaglia, è questo un segnale del tracciamento che funziona grazie anche all’inasprirsi delle regole miranti a evitare i focolai. Dovremo però aspettarci con una certa apprensione un qualche incremento alle superiori che solo dal 26, con l’entrata in zona gialla, hanno iniziato a portare in classe più ragazzi, seppure non il cento per cento delle parole d’ordine politiche e forse nemmeno il 70. Se vogliamo rimanere ai risvolti positivi, è partito il protocollo regionale che permette agli iscritti e al personale delle superiori, positivi o con la paura di esserlo, di prenotare il tampone in farmacia, vicino a casa. Sono già una sessantina le farmacie aderenti, di cui una decina in città e tre nella Valcamonica, ma altre si stanno aggiungendo. Per ora l’opportunità è sfruttata, però l’accordo prevede pure uno screening volontario preventivo bisettimanale e altrettanto gratuito. Viene utilizzato il tampone antigenico ma, se necessario, la farmacia segnala e viene successivamente somministrato il molecolare nelle strutture adibite. «Le agende dei colleghi si vanno riempiendo, ma ricordo che le prenotazioni non sono raccolte da noi, ma sul sito www.prenotasalute.regione.lombardia.it» sottolinea Clara Mottinelli di Federfarma Brescia. Conferma l’utilizzo della nuova possibilità la preside dell’Abba Ballini Elena Lazzari che, tuttavia, si dice molto preoccupata. Proprio ieri stava mettendo in quarantena la seconda classe, i cui alunni si vanno a sommare ai parecchi già isolati per contagi in famiglia. «Siamo tutti tesi, col timore di avere cominciato e dover richiudere. Era meglio restare con modello già testato. Bene che si facciano più test ma non è nemmeno piacevole che un insegnante con molte classi debba continuare a tamponarsi», dice. Altrettanto preoccupata si dichiara Ersilia Conte dirigente del Comprensivo Nord 1. «Passo le giornate al telefono con Ats per decidere le quarantene» sbotta. Di periodo difficile parla Gaetano Greco collega dell’Est 1, dove in isolamento sono tre classi e un assistente ad personam. «Ci sono difficoltà a capire i sintomi, ora di carattere gastrointestinale, a leggere i risultati dei test per predisporre le quarantene, ad avere comunicazioni tempestive dai positivi di situazioni non scolastiche con bambini coinvolti. E il ritorno degli alunni avviene alla spicciolata, non in contemporanea al quattordicesimo giorno» afferma. E’ più serena Maria Belponer dal Nord 2 dove sono a casa una classe della primaria e cinque della media Virgilio. «E’ solo precauzione perché è positivo un docente di tutte cinque. Vuol dire che tutto è sotto controllo, ben diversamente da febbraio. Certo tutti dobbiamo stare attenti e dico ai genitori: non mandate il bambino a scuola se non sta bene ma nemmeno se non state bene voi». •.

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