1974 -2022

Strage di piazza Loggia, a luglio nuovo processo: verso la richiesta per altri due

di Mario Pari
Le due Procure hanno notificato la chiusura delle indagini a Marco Toffaloni e Roberto Zorzi
Sono passati 48 anni dall’esplosione della bomba che causò 8 morti e cento feriti in piazza Loggia
Sono passati 48 anni dall’esplosione della bomba che causò 8 morti e cento feriti in piazza Loggia
Sono passati 48 anni dall’esplosione della bomba che causò 8 morti e cento feriti in piazza Loggia
Sono passati 48 anni dall’esplosione della bomba che causò 8 morti e cento feriti in piazza Loggia

La scadenza certa e più ravvicinata è senza ombra di dubbio quell’otto luglio. In quella data inizierà il nuovo processo d’appello a Maurizio Tramonte, dopo l’accoglimento dell’istanza di revisione da parte della corte d’appello Brescia. Ma il mese di luglio potrebbe essere anche quello della richiesta di rinvio a giudizio di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni. Nel primo caso si tratta della procura della Repubblica, nel secondo di quella per i minorenni, poichè quando scoppiò la bomba che uccise otto persone e ne ferì più di cento aveva meno di 18 anni.

A quanto si è appreso c’è la certezza che anche a Roberto Zorzi, residente negli Stati Uniti è stata notificata la chiusura delle indagini, avvenuta lo scorso mese di dicembre, per lui e per Toffaloni. Questi sarebbero quindi i giorni in cui Zorzi e Toffaloni potrebbero chiedere di essere interrogati. Toffaloni si è avvalso della facoltà di non rispondere quando gli inquirenti bresciani sono stati in Svizzera, dove vive, alcuni anni fa.

L’ipotesi più verosimile al momento è quella che non ci siano interrogatori. Per le due procure quindi si profila la richiesta del processo per i due indagati. Nella ricostruzione accusatoria il ruolo dei due sarebbe quello degli esecutori dell’eccidio.

Un ruolo, che secondo quanto emerso fino a questo momento, a detta degli inquirenti, sarebbe compatibile con quanto emerso nel processo sfociato nelle condanne definitive di Carlo Maria Maggi, deceduto e di Tramonte, che avrà un nuovo processo, limitatamente a quella che dalla difesa dell’ex fonte «Tritone» dei servizi segreti, viene considerata una prova di grande rilevanza. Si tratta delle testimonianze della moglie e della sorella di Tramonte. Testimonianze in base alle quali, secondo la difesa, non sarebbe Tramonte l’uomo fotografato in piazza Loggia il giorno della strage.

Secondo i familiari allora Tramonte aveva la barba, a differenza della persona che, sulla base degli elementi in possesso dell’accusa, è stata fotografata e viene ricondotta a lui. Il mese di luglio è quindi destinato ad essere di particolare rilevanza nell’interminabile vicenda giudiziaria di piazza della Loggia. E certamente, se la richiesta di rinvio a giudizio per Toffaloni e Zorzi rappresenta lo sbocco più verosimile dell’attività svolta dalle due procure, un’eventuale assoluzione di Tramonte rappresenterebbe una novità d’enorme portata.

Al momento la cosa certa è che difficilmente i processi a Tramonte si fermeranno al secondo grado essendo prevedibile anche il successivo ricorso in Cassazione, dalla parte che non riterrà giusto il verdetto della corte d’assise d’appello di Brescia. Si arriva quindi a 48 anni dalla Strage con importanti approfondimenti in corso. Verso un processo che arriva dopo un’istanza di revisione e verso le richieste di altri due, sviluppi delle indagini che sono state chiuse da due procure nei mesi scorsi.•.

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