Arrampicarsi sulla terrazza naturale per godersi la vista dei monti Lessini

Sulla vetta del Corno d'Aquilio
Sulla vetta del Corno d'Aquilio
Sulla vetta del Corno d'Aquilio
Sulla vetta del Corno d'Aquilio

Riprendiamo la descrizione della salita al Corno d'Aquilio per il nuovo «Sentiero delle Pecore». La scorsa settimana eravamo arrivati ad un poggio a circa 1400 metri di quota sul versante occidentale del Corno. Da lì scendiamo per pochi metri dall'altro lato su facili roccette da affrontare comunque con attenzione: sotto di noi dirupi ripidissimi scendono verso la Valle dell'Adige. Si prosegue nel bosco per poi risalire un canale terroso nel bosco arriva ad un bivio a circa quota 1430 dove incontriamo un bivio ed un paletto rosso. Teniamo la destra e, dopo essere usciti dal bosco ed aver risalito un ultimo breve pendio erboso ci ritroviamo sul vasto altopiano sommitale che gradatamente sale verso la vetta che, con la sua grande croce, si individua già da qui. Qui il sentiero sparisce: senza percorso obbligato si accosta gradatamente per praterie steppose verso sinistra, verso il centro dell'altopiano, sino ad incontrare il sentiero segnalato che arriva da Malga Fanta. Seguendolo si arriva velocemente alla cima del Corno d'Aquilio dove l'altopiano termina improvviso con un ripidissimo versante Sud che piomba diretto con balconate di rocce calcaree su Coste. L'invidiabilissima posizione di questa montagna offre un panorama indimenticabile: sotto di noi l'altopiano dei Lessini con tutte le sue ondulazioni e, più a sud il lago di Garda e all'orizzonte gli Appennini. Poi montagne a non finire: il Monte Baldo e il Monte Altissimo di Nago, le Dolomiti di Brenta, il gruppo dell'Adamello, la Vigolana, il Pasubio, il Carega, il Monte Stivo, il Bondone. Il ritorno lo faremo per un facile percorso ben segnalato che corre al di sotto del Sentiero delle Pecore. Abbandonata la grande croce si procede verso nord lungo l'altopiano incrociando varie pozze d'alpeggio e passando accanto alla Grotta del Ciabattino, un profondo antro attorno al quale danzano misteriose leggende e che vale la pena visitare con una breve deviazione. Proseguiamo lasciando a destra un sentiero che scende a Coste per il versante orientale (freccia per Tomasi) e, in leggera salita superiamo una minuscola chiesetta oltre la quale il sentiero diventa stradina sterrata che prosegue tra alcune cascine. Si sale a uno steccato in pietra con una piccola costruzione a quota 1500 dove c'è un bivio. La descrizione si conclude la prossima settimana

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