L’ex caserma caccia gli abusivi Nel futuro un polo per i servizi

di Luciano Scarpetta
L’ex caserma Magnolini è da anni alla ricerca di un riutilizzoLa costruzione dell’ex presidio militare risale al 1913
L’ex caserma Magnolini è da anni alla ricerca di un riutilizzoLa costruzione dell’ex presidio militare risale al 1913
L’ex caserma Magnolini è da anni alla ricerca di un riutilizzoLa costruzione dell’ex presidio militare risale al 1913
L’ex caserma Magnolini è da anni alla ricerca di un riutilizzoLa costruzione dell’ex presidio militare risale al 1913

Sette giorni per sgomberare tutto prima della chiusura. E poi? E poi sarà fase 2 anche per l’ex caserma Magnolini di Gargnano, immobile di proprietà del Demanio artistico storico della Provincia di Brescia, dichiarato nel luglio 2003 con decreto ministeriale luogo «di interesse particolarmente importante». L’ORDINE è giunto l’indomani dell’ispezione effettuata dall’Agenzia del Demanio, giorno in cui sono stati rilevati all’interno dell’immobile alcuni locali occupati abusivamente da ignoti con strumenti musicali, attrezzature sportive oltre ad una colonia di felini. In assenza di concessioni amministrative in merito, il Comune di Gargnano dopo aver ricevuto il verbale dell’ispezione, l’altro ieri ha disposto l’ordinanza di sgombero immediato. «Qualcuno aveva pensato - commenta il sindaco Giovanni Albini - di utilizzare dei locali all’interno senza averne titolo ed ora il Demanio vuole chiudere l’immobile perché fatiscente». Non più tardi dell’autunno di un paio d’anni fa infatti crollò parte della copertura nell’ala situata a fianco della strada Gardesana. Per i 9.000 mq di presidio militare edificato nel 1913 nel terreno in seguito lambito della strada Gardesana, tutto adesso è in totale abbandono dopo il completamento del trasloco della cooperativa sociale Agri-coop nella nuova sede a fianco del golf Bogliaco. Prospettive? Nel dicembre 2013 avrebbe potuto esserci la svolta quando il Demanio propose un «Piano di valorizzazione» della struttura. Dal Comune venne avanzata la proposta di un campus universitario con aule e residenze per studenti a supporto della sezione staccata dell’Università degli studi di Milano con sede in paese a palazzo Feltrinelli. Non se ne fece nulla. Il Demanio chiese un piano finanziario sostenibile per attuare il progetto da 8 milioni, ma il Comune non fu in grado di produrlo. «Siamo fermi al costo di acquisizione – spiega il sindaco Albini - lo Stato ha messo l’immobile nell’elenco delle alienazioni perché considerano il compendio appetibile per la sua collocazione sul Garda». «Ci sono delle idee - continua Albini - ci sono un sacco di spazi che possono venire utili non solo a noi, ma anche ad altri Comuni del Parco. Si potrebbe fare uno sforzo comune, magari tutti insieme e provare ad ipotizzare un centro di servizi a disposizione del comprensorio alto gardesano». Dove tra le tante altre cose potrebbe rientrare anche un presidio medico: localizzato giusto al centro dei nove Comuni del Parco, sarebbe a servizio di gente che ha come ospedali più vicini a decine di chilometri di distanza, Desenzano e Gavardo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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