Le «Meccaniche» dell’arte fanno meraviglie

di Luca Andrea Masserdotti
Le Meccaniche delle Meraviglie stanno stregando i visitatori
Le Meccaniche delle Meraviglie stanno stregando i visitatori
Le Meccaniche delle Meraviglie stanno stregando i visitatori
Le Meccaniche delle Meraviglie stanno stregando i visitatori

Il vernissage di «Meccaniche della Meraviglia» alla Fondazione Leonesio a Puegnago, condiviso con il Mo.Ca. e altri musei e spazi d’allestimento in città, ha riscosso la scorsa domenica un notevole successo di visitatori (intorno alle cento unità) e diversi pareri favorevoli. La rassegna, nata dall’idea di Albano Morandi, ha proposto quest’anno nella Villa Leonesio opere e allestimenti di Rob Mazurek e Lucia Pescador, accompagnati da un’esibizione dal vivo di Gabriele Mitelli. «È stata un successo su tutti i fronti - commentato Morandi -, sia dal punto di vista dell’allestimento, che ha saputo cogliere a pieno l’intento della rassegna, che dal punto di vista dei visitatori. Nonostante le difficoltà dovute alla situazione post-Covid, si è riusciti a concretizzare il nostro progetto nel migliore dei modi». Tra le opere in mostra si menzionano Cosmic stacks di Rob Mazurek, a cura di Mariacristina Maccarinelli, dove l’artista originario del New Jersey ha saputo racchiudere il suo intero percorso artistico, dall’installazione alla pittura fino alla scultura e il suono. È infatti un celebre musicista e compositore, noto a livello internazionale. La sua riflessione si sviluppa sul gesto e utilizza vari elementi sia naturali che artificiali per creare un ponte tra una dimensione terrena e una cosmica. Notevoli sono le influenze del minimalismo americano, con alcuni richiami alla tendenza Antiform. Ad accompagnare il percorso dei visitatori è stato il musicista bresciano Gabriele Mitelli, che si è esibito in una performance muovendosi negli spazi della mostra, trovando una connessione con l’artista americano, con cui ha già collaborato in altre occasioni. Lucia Pescador, artista originaria di Voghera, ha presentato alcune opere tra cui Erbario d’oriente, un’installazione del 2012 che è stata mostrata al pubblico per la prima volta. Si tratta di un archivio di immagini, formato da fogli di carta che raccolgono elementi vegetali e paesaggi che ricordano l’oriente. L’atmosfera è in grado di trasportare il visitatore, che si immerge nell’esteso percorso e nei dettagli delle pagine esposte. Il percorso continua e termina al piano nobile della Fondazione con un secondo «archivio» della Pescador, in cui affiora nuovamente il tema dell’oggettistica e dell’oriente, in un microcosmo magico. La mostra rimarrà allestita fino all’11 ottobre del 2020, su prenotazione e sarà visitabile al sabato e alla domenica dalle ore 15,30 alle ore 19,30. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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