Si accende un focolaio nella Rsa Don Baldo

di A.GAT.
Undici tamponi positivi tra i 28 ospiti della residenza per anziani
Undici tamponi positivi tra i 28 ospiti della residenza per anziani
Undici tamponi positivi tra i 28 ospiti della residenza per anziani
Undici tamponi positivi tra i 28 ospiti della residenza per anziani

Come (poche) altre case di riposo della provincia, la Rsa Casa Don Baldo di Puegnago era uscita indenne dalla prima ondata: nessun contagio da Covid tra gli ospiti della struttura da febbraio all’estate. Un trend che si è mantenuto inalterato anche nella seconda metà del 2020. Non è stato così nelle prime settimane del 2021. Sono infatti 11, sui 28 ospiti i positivi registrati negli ultimi giorni. Il focolaio è stato confermato dai tamponi effettuato tra sabato e domenica. E ad oggi è impossibile escludere che non emergano altri casi; bisognerà attendere gli esiti dei nuovi tamponi. Ancora da verificare il numero di operatori eventualmente positivi, ma un paio sarebbero già in isolamento. La casa di riposo Don Baldo accoglie 28 ospiti, ed è guidata dalla comunità religiosa della Congregazione delle Piccole Figlie di San Giuseppe. Sorta negli anni Ottanta, si trova nella stessa casa – in via XXV Aprile – dove nel febbraio del 1843 nacque il fondatore della congregazione, Giuseppe Baldo. DALLA CASA madre di Verona confermano le buone condizioni degli 11 ospiti attualmente positivi: qualcuno ha la febbre ma gli altri sarebbero in gran parte asintomatici o paucisintomatici (quindi con pochi sintomi), e soprattutto nessuno è in gravi condizioni tali da necessitare di un ricovero in ospedale. La situazione sarà comunque monitorata anche nei prossimi giorni. Resta un po’ di amarezza visto che si pensava di avere raggiunto il traguardo degli zero contagi. Solo venerdì scorso, infatti, tutti gli ospiti erano stati vaccinati contro il Covid-19, ed erano adesso in attesa del richiamo circostanza che avrebbe finalmente lasciato fuori dalla porta il virus, una volta per tutte. Così come era successo nella prima ondata: dal 24 febbraio non era stato fatto entrare più nessuno che non fosse necessario al servizio. L’accesso era stato precluso ai perenti degli ospiti che erano stati divisi in due gruppi - il Rosa e il Giallo – per cercare di ridurre al massimo il rischio di contagio.

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