ANNIVERSARI

Borgosatollo, una festa alpina E anche per due secoli di lavoro

di Marco Soncini
La forneria Belli, creata da Luigi è gestita oggi da Cesare. Ma la passione per la qualità è rimasta la stessa, segnata da successi commerciali e premi
Borgosatollo: un vecchio diploma assegnato alla forneria
Borgosatollo: un vecchio diploma assegnato alla forneria
Borgosatollo: un vecchio diploma assegnato alla forneria
Borgosatollo: un vecchio diploma assegnato alla forneria

Le celebrazioni per gli 80 anni del gruppo alpini di casa hanno fatto da sfondo a un altro compleanno eccellente per Borgosatollo. In questi giorni tiene in effetti banco un'altra ricorrenza, in questo caso commerciale e artigianale, ma che ha comunque un legame diretto con le penne nere e con la nascita della sezione Ana.
Parliamo dei duecento anni di vita della forneria Belli, una autentica istituzione da queste parti. A raccontare la lunga tradizione di famiglia nella panificazione è oggi l'erede dell'attività commerciale, Cesare Belli, il quale dal suo storico negozio di via Roma ripercorre i passi dell'impresa.
«Tutto è iniziato a Brescia, nelle vicinanze di viale Venezia - esordisce -; poi l'attività è stata trasferita a Borgosatollo per motivi familiari». Il marchio del buon pane è stato riconosciuto dal primo momento ai Belli, con premi e onorificenze conferite a Luigi attorno alla metà degli anni Venti del Novecento. «Allora i criteri erano diversi - continua il nipote Cesare -: si producevano solo tre tipi di pane puntando quasi esclusivamente sulla quantità. Ora l'imperativo, invece, è la qualità».
Poco prima della metà del secolo scorso l'attività, tramandata di padre in figlio, è finita sotto la direzione di Claudio Belli. Ma qual'è il collegamento con i festeggiamenti della sezione degli alpini? «Mio padre era un simpatizzante delle penne nere - spiega Cesare - fin da prima che nascesse il gruppo del paese. Ha partecipato a numerose iniziative e azioni di volontariato promosse dal corpo». Nell'elenco la costruzione della scuola per diversamente abili Nikolajewka di Mompiano, a Brescia: «Dopo il lavoro mio padre andava a dare una mano agli altri volontari nella costruzione dell'edificio, non senza sacrifici. Nemmeno una ferita alla mano l'ha fermato: dopo il terzo giorno di gesso se l'è tolto a forza con il flessibile per poter continuare a lavorare».
Anche a Claudio Belli, già presidente dell'Associazione commercianti di Borgosatollo, non sono mancati i premi (come l'Ercole D'oro) a testimoniare longevità e qualità dell'attività artigiana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti