L'IMPRESA

Paolo e Michele, milleseicento chilometri in bici attraverso il Cile per solidarietà

di Marco Benasseni
Un viaggio lungo un mese per raccogliere fondi per Divinity Foundation che offre assistenza sanitaria, protezione e istruzione ai minori in Kenya.
Michele Mezzana esulta: la pedalata di 1.600 chilometri raccoglierà fondi per aiutare le giovani del Kenia
Michele Mezzana esulta: la pedalata di 1.600 chilometri raccoglierà fondi per aiutare le giovani del Kenia
Michele Mezzana esulta: la pedalata di 1.600 chilometri raccoglierà fondi per aiutare le giovani del Kenia
Michele Mezzana esulta: la pedalata di 1.600 chilometri raccoglierà fondi per aiutare le giovani del Kenia

Sono partiti da Nave per un viaggio di quasi duemila chilometri in sella alle loro biciclette lungo la Carretera Austral, la strada del Cile che collega Puerto Montt con Villa O’Higgins, per raccogliere fondi per sostenere le ragazze salvate da un’associazione in Kenya.

Un obiettivo benefico: offrire assistenza sanitaria e protezione ai minori in Kenya

Michele Mezzana e Paolo Bresciani sono partiti lunedì scorso e saranno in viaggio per un mese. «Siamo appassionati di bicicletta e abbiamo voluto abbinare questa impresa ad una raccolta fondi - spiegano -. Siamo partiti il 16 gennaio e racconteremo le nostre giornate su Facebook e Instagram. Chiediamo a chi ci segue via social di effettuare una donazione a Divinity Foundation che offre assistenza sanitaria, protezione e istruzione ai minori in Kenya».

Michele Mezzana esulta: la pedalata di 1.600 chilometri raccoglierà fondi per aiutare le giovani del Kenia
Michele Mezzana esulta: la pedalata di 1.600 chilometri raccoglierà fondi per aiutare le giovani del Kenia

Michele e Paolo nel frattempo sono atterrati e hanno iniziato a pedalare. Da Puerto Montt in Cile i due ciclisti raggiungeranno El Calafate in Argentina. «Percorreremo 1600 chilometri circa di cui mille sterrati - raccontano da loro diario social -. Faremo trekking in vari parchi, tra cui il ghiacciaio Perito Moreno, Quelat, Fitz Roi, Cerro Torre e Torri del Paine. I chilometri che ci aspettano sono tanti ma non vediamo l’ora di scoprire le emozioni che ci regaleranno». Il viaggio è autofinanziato: c’è chi li ha supportati donando loro alcune attrezzature, mentre altri si sono impegnati a fare una donazione.

Trasformare le nuove generazioni in un faro di speranza

Tra gli sponsor c’è il negozio Gialdini di Brescia, Osteria Croce bianca, Amaro Gregario, Zani bike fit e Naturalounge Bar bistrò. Divinity Foundation sostiene e protegge diritti dei bambini abbandonati, orfani o vittime di guerre civili e pratiche culturali barbare che violano i loro diritti umani fondamentali. «Crediamo che i bambini siano la speranza per un futuro più luminoso e più amorevole. Sono i leader, i responsabili politici, i medici e gli educatori di domani - si legge nello statuto della onlus -. Con i nostri progetti vogliamo trasformare le nuove generazioni in fari di speranza».

Michele e Paolo hanno deciso di sostenere il progetto Fgm Rescue Center, che si impegna a fornire protezione e assistenza alle ragazze con mutilazioni genitali. Oggi l’associazione si prende cura di 30 giovanissime che vivono nel Centro di soccorso come una grande famiglia. Il progetto prevede anche un caseificio e un orto, che fornisce i pasti ai bambini soccorsi e poi ci sono degli educatori che insegnano alle donne a coltivare la terra. L’associazione finanziata dai due viaggiatori partiti da Nave gestisce pozzo che fornisce acqua anche 1200 studenti di una scuola vicina e alla comunità del villaggio dove vivono circa 1000 famiglie. •.

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