Braccate dal virus due mesi di paura per le suore operaie

di Simona Duci
Suor Paola uccisa dal virusUn’immagine delle suore riunite per la Quaresima l’anno scorsoIl capitolo delle religiose, tutte protette dalle mascherineL’abbraccio tra alcune suore per la fine della quarantena
Suor Paola uccisa dal virusUn’immagine delle suore riunite per la Quaresima l’anno scorsoIl capitolo delle religiose, tutte protette dalle mascherineL’abbraccio tra alcune suore per la fine della quarantena
Suor Paola uccisa dal virusUn’immagine delle suore riunite per la Quaresima l’anno scorsoIl capitolo delle religiose, tutte protette dalle mascherineL’abbraccio tra alcune suore per la fine della quarantena
Suor Paola uccisa dal virusUn’immagine delle suore riunite per la Quaresima l’anno scorsoIl capitolo delle religiose, tutte protette dalle mascherineL’abbraccio tra alcune suore per la fine della quarantena

Quando ancora la realtà non sembrava presagire il drammatico sviluppo della pandemia, la comunità delle suore operaie della Santa Casa di Nazareth preparava l’arrivo della rappresentanza di sorelle dalle missioni nel mondo nel monastero di Fantecolo di Provaglio, sede della riunione del 14° capitolo generale, l’organo di governo della congregazione che si celebra ogni 6 anni. «NESSUNO si aspettava quello che sarebbe successo di lì ad un paio di settimane», racconta Suor Enza Frignani, una delle 34 religiose rimaste bloccate per due mesi nell’istituto a causa della pandemia che le ha contagiate tutte, facendo scattare la quarantena. «Le nostre missioni si trovano in 8 paesi: Italia, Francia, Inghilterra, Burundi, Congo, Ruanda, Mali e Brasile. Si voleva lavorare sull’interculturalità, a partire dal Vangelo, sorgente comune. Il Covid ci ha preso però in contropiede. Qualche sorella ha cominciato con la febbre. Abbiamo contattato l’Ats che ci ha preso in carico, poi hanno istituito un medico specifico per le comunità religiose. Purtroppo abbiamo avuto decessi alla casa madre di Botticino, io ho passato un mese in camera isolata». Cominciata la quarantena dai primi di marzo, fatti i tamponi, tutti positivi, è cominciato il calvario. «Il fiato si faceva corto e la temperatura alta - racconta suor Enza - chi stava bene si è occupato dei malati. Una di noi però non ce l’ha fatta, la superiora di Fantecolo, suor Paola, 74 anni, donna piena di energia e di vita, dal cuore grande. Non ci posso ancora pensare, tanti anni passati insieme è stata una guida. Abbiamo perso anche cinque genitori. Siamo una piccola famiglia ci vogliamo molto bene. Il dolore di una è di tutte». C’è stato un momento in cui sono finiti i disinfettanti e non si sapeva come provvedere. «Ci siamo trovate le borse con candeggina e alcool fuori dalla porta, dalla gente abbiamo avuto una testimonianza di grande affetto. Grande vicinanza anche dal sindaco di Passirano Francesco Pasini Inverardi, che ci ha aiutato, mandando la Protezione civile con alimenti e generi di prima necessità, e farmaci. E poi le tante telefonate, persone che hanno chiesto delle preghiere, che volevano raccontare e condividere, è stata la consolazione più bella. L’aiutarci tra noi e il lasciarci aiutare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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