Martellate a
moglie e figlia:
condannato

di Mario Pari
Carabinieri a Coccaglio nelle ore successive al dramma sfioratoScientifica dei carabinieri per gli accertamenti a Coccaglio
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È tornato a casa e dovrà restarci per un po’ di tempo. Vicino a quei familiari contro cui si era avventato nel luglio scorso. Ma che l’avevano perdonato sin dai minuti successivi alla tragedia sfiorata. Avevano capito le ragioni. Ieri il patteggiamento a quattro anni e sei mesi. L’accusa del resto era pesante per quelle martellate: tentato omicidio. GIUSEPPE VITALi, 59 anni, di Coccaglio, difeso dagli avvocati Francesca Flossi e Federica Turano, quindi è ora a conoscenza di quale sia il debito che deve pagare alla giustizia. In quanto a pagare va detto sin d’ora che Giuseppe Vitali ha già risarcito moglie e figlia. Uccidere moglie e figlia e farla finita dando fuoco alla casa. Il motivo ? I debiti. Non voleva che la sua famiglia vivesse una situazione da cui non vedeva via d’uscita. Fortunatamente l’epilogo della vicenda, quella notte, fu molto diverso dalle intenzioni, dai propositi. In realtà le martellate vennero vibrate e colpirono moglie e figlia. Quest’ultima era intervenuta per difendere la madre. Determinante per evitare il peggio era stato anche l’intervento del figlio maschio che vive in un appartamento diverso. Nei mesi scorsi la procura aveva chiesto e ottenuto il processo con rito immediato, ma aveva successivamente chiesto l’applicazione della pena, il patteggiamento, anche alla luce della confessione. A spiegare cos’era successo e soprattutto perchè era successo, del resto Giuseppe Vitali non si era sottratto si da quando erano intervenute le forze dell’ordine che poi lo avrebbero arrestato. Ma già in quei momenti i parenti si erano concretamente mossi per fare capire che la strada del perdono era quella da imboccare. Il fratello della moglie aveva datola disponibilità a ospitarlo. Il giudice ieri ha disposto quindi che la pena verrà scontata ai domiciliari e questo avverrà nella palazzina in vivono i suoi familiari. Ci sono state lacrime nell’udienza di ieri e tanta commozione, soprattutto quando i familiari sono andati ad aspettarlo fuori dal carcere per accompagnarlo a casa. L’appartamento è al piano terreno della palazzina, a pochi metri dai familiari. Ma ogni rischio, è la convinzione di tutti coloro che hanno vissuto e stanno vivendo questa vicenda, appartiene al passato. È stato un rischio grosso, su questo non c’è dubbio, ma con ogni probabilità anche il peso nell’anima di Giuseppe Vitali. Cosa che non giustifica un duplice tentato omicidio, ma che consente di vederlo in un’ottica diversa. Quella che ha riportato Giuseppe Vitali in quella casa dove i ensieri saranno diversi rispetto a quella notte. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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