«Mia figlia poteva essere salvata»

di DUCI

«Una tragedia annunciata: tutti sapevano delle violenze, dai carabinieri ai servizi sociali, c’erano state denunce, referti medici, ma nessuno intervenne per separare mia figlia dal suo assassino prima che fosse troppo tardi». A quattro anni dalla morte di Simona Simonini, uccisa a pugni e calci dal convivente a Provaglio d’Iseo nel 2015, parla la madre della vittima, che vive nel dolore e nella paura di rivedere un giorno libero l’omicida: «Solo 20 anni di carcere, troppo pochi. L’ho scritto anche nella mia lettera al presidente Mattarella». •> PAG 23

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