Al «Bar Sport» c’è la festa per il primato

di Lino Febbrari
Il Bar Sport a Edolo, in centro, allo svincolo che porta a Tonale e ApricaGiovanna Piloni con il figlio Alessandro, e Bresciaoggi, nel suo bar in centro a Edolo
Il Bar Sport a Edolo, in centro, allo svincolo che porta a Tonale e ApricaGiovanna Piloni con il figlio Alessandro, e Bresciaoggi, nel suo bar in centro a Edolo
Il Bar Sport a Edolo, in centro, allo svincolo che porta a Tonale e ApricaGiovanna Piloni con il figlio Alessandro, e Bresciaoggi, nel suo bar in centro a Edolo
Il Bar Sport a Edolo, in centro, allo svincolo che porta a Tonale e ApricaGiovanna Piloni con il figlio Alessandro, e Bresciaoggi, nel suo bar in centro a Edolo

«Quando me l’ha anticipato alle 7 un cliente abituale, ho pensato che mi volesse prendere in giro – esclama con un largo sorriso Giovanna Piloni, titolare del bar Sport di Edolo, leader del contest di Bresciaoggi “Il mio bar” - . Poi è arrivato il giornale… e devo dire che ho provato tantissima felicità a vedere il nome del mio locale in vetta alla classifica». L’inizio di questa avventura ha dell’incredibile: «Non sapevo neppure cosa fosse sto benedetto concorso – confessa candidamente la barista - perché con tutto quello che ho da fare non mi resta certo molto tempo... Sono stati i miei clienti-amici a insistere e a cominciare la caccia al tagliando, e grazie a loro mi sono ritrovata sul gradino più alto del podio». Il Bar Sport di Edolo è posto al vertice della centralissima piazza Martiri, proprio all’incrocio tra le statali dell’Aprica e del Tonale, a pochi passi dal famigerato budello. Impossibile non notarlo quando dalla bassa valle si arriva sul ponte che attraversa l’Oglio: l’insegna si para davanti al muso dell’auto o del camion e, soprattutto di buon’ora, quando il traffico ancora non è caotico e un parcheggio si trova facilmente, una fermata per un caffè o un cappuccino è inevitabile. Era il 15 febbraio del 2007 quando Giovanna e la sorella Annarita alzarono per la prima volta la serranda del bar. Alla metà del luglio successivo Annarita scelse un’altra strada e Giovanna decise di proseguire da sola, peraltro con tre figli da accudire: «Quando mia sorella mi ha “abbandonato”, confesso che ero un po’ preoccupata. Invece, per fortuna, ho tenuto duro e continuo a fare un mestiere che mi entusiasma, che mi dà la possibilità di stare in mezzo alla gente e che, nonostante gli orari impossibili, non faccio assolutamente fatica a svolgere». Fino a prima della pandemia e per qualche tempo dopo l’ultimo lockdown, Giovanna è stata affiancata dal secondogenito Alessandro e da una signora che ha accompagnato alla pensione; è abituata alle levatacce e alle 3 di ogni santo giorno (per lei la chiusura settimanale non esiste, così come le ferie: «Ho riposato abbastanza nei sei mesi che ci hanno blindato in casa per il Covid») si sveglia e mezz’ora dopo è già nel retro affaccendata a preparare le brioches: «Qualche volta capita che faccia entrare dei camionisti che hanno fretta quando sono ancora sono alle prese col forno». Immancabilmente alle 4 le luci si accendono e cominciano ad arrivare i primi clienti. Il Bar Sport è un punto di riferimento per autisti e lavoratori delle fabbriche del comprensorio che fanno il primo turno, per sciatori ed escursionisti, per fungaioli e cacciatori che qui possono trovare i permessi per la raccolta dei miceti e per l’accesso alle strade agro-silvo-pastorali del Comune. Ma anche per le persone che viaggiano con autobus e treno che possono acquistare i biglietti per Brescia o Milano. C’è pure la possibilità di tentare la fortuna col Superenalotto: «La mia clientela è molto variegata e ovviamente ci sono gli edolesi. Tra loro metto pure gli molti studenti di Unimont, per i quali ormai sono zia Giò, che nei fine settimana volentieri tirano l’alba e poi passano per la colazione. Da quando la voce del contest si è diffusa moltissimi compaesani fanno a gara per recuperare una copia di Bresciaoggi: passano per un caffè o l’aperitivo e mi lasciano il ticket già completato. Ci pensa poi il mio compagno a consegnare ogni settimana il plico alla vostra redazione». Oltre alla simpatia e alla cordialità con le quali accoglie sempre i clienti, anche quelli che varcano per la prima volta l’ingresso del suo locale, Giovanna è nota in paese per la grande generosità e disponibilità. Basti citare le due occasioni in cui ha tenuto aperto il bar tutta la notte per supportare il lavoro delle squadre di soccorso. La prima alla fine di ottobre del 2018: poche ore prima la tempesta Vaia aveva fatto danni anche da queste parti. La seconda, lo scorso 16 agosto, allorché l’esondazione dell’Oglio nella Val Finale interruppe a Monno la statale del Tonale. In entrambi i casi la barista dal cuore d’oro ha servito fino all’alba bevande calde, panini e toast a Vigili del fuoco, carabinieri e volontari della protezione civile. •.

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