Alla Prada e nel Borgo Olcese industrie e case sono in guerra

di Luciano Ranzanici
Il parapetto di un terrazzo lesionato dalle vibrazioniIn primo piano una delle tante crepe nelle case di Cividate Uno scorcio del Borgo Olcese di Cividate
Il parapetto di un terrazzo lesionato dalle vibrazioniIn primo piano una delle tante crepe nelle case di Cividate Uno scorcio del Borgo Olcese di Cividate
Il parapetto di un terrazzo lesionato dalle vibrazioniIn primo piano una delle tante crepe nelle case di Cividate Uno scorcio del Borgo Olcese di Cividate
Il parapetto di un terrazzo lesionato dalle vibrazioniIn primo piano una delle tante crepe nelle case di Cividate Uno scorcio del Borgo Olcese di Cividate

Le aziende, le forge in particolare, attive nell’area industriale di Cividate Camuno sono da sempre una importante risorsa economica per il Comune. I tributi versati contano, ma contano anche i pesanti problemi «statici» dei residenti che hanno la sfortuna di vivere a ridosso dei capannoni tra la Prada e il Borgo Olcese. I rumori e soprattutto le pesanti vibrazioni causate dai potenti macchinari, le mastodontiche presse in particolare, hanno aperto nel passato e continuano ad aprire crepe visibilissime sulle facciate di alcune abitazioni. Fessurazioni che si sviluppano e si amplificano anche nelle stanze interne, provocando ovviamente non poche preoccupazioni. È un problema che tiene banco da oltre dieci anni, e che in passato aveva portato anche alla costituzione di un comitato spontaneo formato di cittadini. Si chiamava «Voglia di quiete», e si era battuto per segnalare la «convivenza con vibrazioni, rumori e fumi che rendono difficile la vita nelle nostre case». NON È cambiato molto rispetto ad allora, e anzi: alcuni proprietari hanno ricevuto indennizzi dalle aziende per i danni procurati agli edifici e le ragioni del comitato sono venute meno. Qualcuno però non si rassegna, sperando che si possa finalmente rimediare a fastidi e paure per la tenuta degli stabili. Così, pochi giorni fa è stato presentato un esposto ai carabinieri di Breno: è corredato da una memoria nella quale un privato ripercorre episodi e vicende personali (anche giudiziarie) in relazione appunto a questa lunga e problematica convivenza. Il firmatario si trova anche in condizioni di salute precarie, e sopportare le vibrazioni e gli effetti collaterali non lo fanno di certo star meglio. Più di un’amministrazione comunale si è occupata del problema, e non sono mancati gli interventi di Arpa ed ex Asl; ma le crepe sono sempre ben visibili e sulla pericolosità di queste lesioni nessuno si è mai veramente pronunciato. Come detto ci sono stati dei rimborsi con il conseguente scioglimento di Voglia di quiete, ma le vibrazioni non si sono arrestate e qualcuno attende di essere almeno tutelato. C’è quindi attesa attorno all’ultimo esposto presentato, e chi l’ha firmato si augura che «la legge si occupi della tutela della povera gente che dopo aver fatto tanti sacrifici per edificarla si vede rompere la propria abitazione un poco per volta». •

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