Antenna bis, lo spettro si staglia su Pellalepre

L’antenna già installata a Pellalepre potrebbe avere presto una gemella
L’antenna già installata a Pellalepre potrebbe avere presto una gemella
L’antenna già installata a Pellalepre potrebbe avere presto una gemella
L’antenna già installata a Pellalepre potrebbe avere presto una gemella

Sulla frazione di Pellalepre si staglia l’«incubo» della seconda antenna. A febbraio si era alzata la protesta degli abitanti - con tanto di petizione firmata da 700 cittadini - contro l’installazione di un traliccio per il 4G alto 27 metri in località Roncadizza, ora in Comune è stata depositata una nuova richiesta dalle società Cellnex Italia, Fasteweb Air e Linkem per un terminale di teleradiocomunicazione della potenza di 483,69 watt, costituito da un’infrastruttura multioperatore a servizio delle reti di comunicazioni elettronica e nuovi elementi radianti. Sull’albo pretorio è stato pubblicato l’avviso «per offrire al cittadino un'ulteriore opportunità di prenderne visione e presentare proprie osservazioni entro mezzogiorno del 20 settembre». I titolari di interessi pubblici o privati, ma anche associazioni o comitati, «potranno avanzare le relazioni allo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune fino al 20 ottobre». La nuova antenna sorgerà a circa 200 metri dalla «gemella». Ancora una volta, i residenti insorgono, sostenendo il forte impatto negativo, sia sotto il profilo ambientale che per la salute pubblica. Sei mesi fa, nel corso di un incontro con i cittadini di Pellalepre, il sindaco Ezio Mondini aveva sostenuto di non poter impedire l’installazione, ma si era preso l’impegno ad «elaborare nel più breve tempo possibile un regolamento che possa indirizzare la localizzazione delle prossime installazioni, anche in vista dell’imminente arrivo del 5G, in aree poco impattanti sotto il profilo ambientale, e che riducano al minimo i rischi per la salute». Ora, in attesa che svetti il nuovo pennone, Mondini sottolinea che «il tema dell'installazione delle antenne nasce dalla rilevanza di pubblica utilità del servizio che prevede la regolamentazione dello stesso a livello nazionale, lasciando ai Comuni solo la discrezionalità di individuazione delle aree e delle zone sensibili e di rispetto in cui non è consentita l’installazione. In questo momento - sostiene il sindaco di Darfo - il nostro Ufficio Tecnico ha già individuato tali zone sensibili che, planimetricamente indicate, saranno parte integrante del piano suddetto tenendo conto delle indicazioni fornite dall’esecutivo, ovvero massima tutela possibile della salute dei cittadini e dell’ambiente». Il primo cittadino spiega come «ai nostri uffici sono state inoltrate più richieste di installazione da parte di vari operatori, ma vogliamo evitare che vi sia una proliferazione ingovernata di antenne. Condividiamo con i nostri concittadini il desiderio di una regolamentazione restrittiva a tutela della salute e dell’ambiente: per questo stiamo mettendo in atto tutte le azioni necessarie, affinché non vi siano autorizzazioni che non siano compatibili con i criteri dati». Insomma, si tratterà di stabilire se Pellalepre è una «zona sensibile» da tutelare, o se invece è diventata una sorta di terra di nessuno destinata a un «proliferare ingovernabile» di antenne.•.

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