Anziani perduti Le nuove panchine invitano a riflettere

La presentazione delle panchine arancioni di Sellero
La presentazione delle panchine arancioni di Sellero
La presentazione delle panchine arancioni di Sellero
La presentazione delle panchine arancioni di Sellero

Dopo le panchine rosse contro la violenza sulle donne, nei cinque Comuni dell’Unione della Valsaviore, nell’ambito del progetto «Sente-mente» avviato un paio di anni fa per sensibilizzare la popolazione sulla demenza senile stanno arrivando anche le panchine della speranza: sono color arancio e dedicate agli «anziani perduti» e alle loro famiglie. Dopo Cevo e Cedegolo, e in attesa di quelle di Saviore e Berzo Demo, recentemente in uno spazio poco distante dal municipio di Sellero ne sono state inaugurate due donate dall’amministrazione comunale. «Ci fanno ricordare che le persone con la demenza nutrono desideri nonostante non riescano più a esprimerli - dice Rosalia Consoli, facilitatrice dell’associazione e promotrice del progetto sociale -. Così abbiamo pensato di riportare su questi sedili i pensieri di due soggetti che convivono con la malattia e che sono riusciti a trasmetterceli: “La mente si ammala di demenza, il cuore no” di Harry Urban e “Sono una persona nonostante viva con la demenza” di Dennis Frost. Due riflessioni per tutti, che invitano a stare accanto a chi soffre di questa patologia cercando di comprenderne i desideri e di aiutare a soddisfarli». Sono anche dei simboli per andare oltre la narrazione spesso drammatica della malattia? «Esattamente, un segno di questo percorso che abbiamo fatto nei cinque Comuni e che, ne sono certa, potrà portare alle persone che stanno invecchiando e che soffrono nuove opportunità e la possibilità di continuare malgrado tutto serenamente la loro esistenza». Le due panchine sono state dipinte dall’artista Angelita Mattioli e come detto donate dal Comune, rappresentata al simbolico taglio del nastro dagli assessori Mariangela Ceresetti e Gian Luigi Bressanelli. Quest’ultimo ha riservato parole di plauso verso questa iniziativa e ringraziato Rosalia Consoli per la professionalità con la quale porta avanti il progetto sulla conoscenza del problema.•. L.Febb.

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