Attorno al santuario c’è la collina degli ulivi

di Domenico Benzoni
Gianico  La collina del santuario si è già riempita con la coltivazione di centinaia di oliviUn altro scorcio del santuario della Madonnina del Monte a Gianico
Gianico La collina del santuario si è già riempita con la coltivazione di centinaia di oliviUn altro scorcio del santuario della Madonnina del Monte a Gianico
Gianico  La collina del santuario si è già riempita con la coltivazione di centinaia di oliviUn altro scorcio del santuario della Madonnina del Monte a Gianico
Gianico La collina del santuario si è già riempita con la coltivazione di centinaia di oliviUn altro scorcio del santuario della Madonnina del Monte a Gianico

Da queste parti non hanno (almeno per ora) l’ambizione di fare concorrenza a distretti più che affermati e conosciuti come quello del Garda e del Sebino, ma anche la bassa Valcamonica si è lanciata con convinzione e risultati in una produzione «mediterranea», e a Gianico stanno addirittura lavorando a una simbolica Via dell’Olio. Un lancio che in realtà per più di una zona è un ritorno. Parliamo per esempio proprio della collina del santuario della Madonnina, che già nel Settecento era caratterizzata dalla coltivazione degli olivi affiancata da quella della vite. Poi, col tempo la prima andò progressivamente scomparendo. Questa zona non può godere del clima mite favorito dalla presenza del lago, ma l’esposizione a Ovest quella sì che è favorevole, e una decina di anni fa un’ampia fascia ai piedi della chiesetta è stata gradualmente messa a frutto da un privato proprio con piante di olivo. Ora sul tema sembra volersi inserire anche l’amministrazione comunale. L’ente guidato da Mirco Pendoli ha infatti assegnato all’architetta Claudia Comella un incarico preciso: stendere uno studio di fattibilità per la realizzazione appunto di una Via dell’Olio lungo il versante della collina del santuario. Si tratterebbe in sintesi di intervenire su una parte dell’area boschiva trasformandola in uno spazio coltivato assicurando continuità a quanto esiste già. Il terreno discretamente roccioso, una volta sistemato potrebbe favorire la crescita di una pianta che ci accompagna da millenni capace di resistere alla siccità e a un substrato poco fertile. Dato poi che la collina è percorsa dalla cosiddetta strada della processione, l’idea della via dell’olio consentirebbe anche di intervenire sullo sterrato con la posa di un selciato, di completare le staccionate, di sistemare i muri spanciati, di aggiungere la necessaria segnaletica turistica e di creare in ingresso al sagrato della Madonnina, sul lato Nord, un accesso pedonale e carrabile per consentire anche alle persone con disabilità di raggiungere il luogo mariano. «È un sogno che coltiviamo da tempo quello di riqualificare l’intera zona del nostro santuario - ricorda il sindaco Mirco Pendoli -. Il percorso iniziato nel 2020 con la sistemazione di via Dosso e i nuovi piazzali al servizio del tempio si sviluppa ora con la Via dell’Olio, che riqualificherà completamente gli accessi alla chiesa e valorizzerà le piantagioni incrementando la produzione di olio locale». Sulla collina sottostante l’edificio di culto già da tempo sono state messe a dimora duecento piante, e con l’operazione lanciata dal Comune se ne potrebbe aggiungere un altro centinaio. •.

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