C’è carenza idrica Borno è costretto a un giro di vite

L’acqua  sta calando seriamente e Borno corre ai ripari
L’acqua sta calando seriamente e Borno corre ai ripari
L’acqua  sta calando seriamente e Borno corre ai ripari
L’acqua sta calando seriamente e Borno corre ai ripari

L’assenza di precipitazioni che, a parte una brevissima e recente parentesi, si prolunga ormai da mesi sta mettendo in ginocchio la sorgente che approvvigiona Borno. Un caso non isolato in Valcamonica (già altri sindaci, anche nel fondovalle hanno emesso ordinanze per risparmiare l’acqua) dove la neve (40 centimetri alle quote più alte) della scorsa settimana non è riuscita, nemmeno in parte, a lenire il dolore della montagna. Così il sindaco Matteo Rivadossi ha firmato un’ordinanza che vieta di utilizzare acqua potabile per scopi diversi da quelli alimentare e igienico sanitario. Guai in vista per chi bagna orti e giardini, per chi lava la macchina o gli spazi privati fino a nuova comunicazione. La stessa ordinanza dispone, a titolo precauzionale, che la materia prima utilizzata per scopi alimentari venga fatta bollire prima. Al controllo sono chiamati gli agenti della polizia locale dell’Unione degli Antichi borghi. Per aiutare i cittadini a fare un corretto uso dell’oro blu (di questi tempi è proprio il caso di chiamarlo così), sul sito istituzionale e sui canali di comunicazione più informali come Facebook e Whatsapp il Comune ha diffuso un vademecum. Per non sprecare è bene azionare la lavatrice solo a pieno carico, chiudere il rubinetto mentre ci si lavano mani o denti, annaffiare le piante che ne hanno stretto bisogno e fare docce brevi. L’invito, «che vale non solo nei periodi come questo» scrive il Comune che invita all’attenzione 365 giorni all’anno, è a mettere in atto comportamenti consapevoli che preservino il bene. La sorgente di Lovareno che serve Borno è in sofferenza e rischia di non poter più soddisfare l’attuale bisogno giornaliero del paese. La speranza è di non arrivare al limite, ma servirà l’impegno di tutti, come già è accaduto nel 2016 quando un’autobotte dei vigili del fuoco era dovuta intervenire per rifornire le vasche rimaste completamente all’asciutto. •. C.Ven.

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