COMMERCIO

Breno, dopo 173 anni il negozio storico chiude: «I clienti preferiscono comprare on line»

di Luciano Ranzanici
Il punto vendita di ferramenta e casalinghi è sulla scena dal 1850 ma il titolare ha deciso di abbassare la saracinesca: «Non ci sono alternative»
L’esterno del negozio che presto chiuderà erede di una storia commerciale lunga 173 anni
L’esterno del negozio che presto chiuderà erede di una storia commerciale lunga 173 anni
L’esterno del negozio che presto chiuderà erede di una storia commerciale lunga 173 anni
L’esterno del negozio che presto chiuderà erede di una storia commerciale lunga 173 anni

Dall’alto dei 173 anni di presenza sulla scena commerciale di Breno, questo negozio purtroppo al tramonto è stato tra i primi (nel 2005) a ricevere la qualifica di storico a livello regionale. Poi è arrivato anche il riconoscimento nazionale, con l’inserimento nel registro della Camera di commercio di Brescia e di Unioncamere nel 2011.

È sulla scena dal 1850, ma il titolare ha deciso di chiudere l’attività fra alcuni mesi. La crisi del commercio di prossimità che pesa ormai da anni, alimentata soprattutto dagli acquisti sulle piattaforme online, poi il colpo basso della pandemia e infine i personali problemi di salute, dai quali si sta fortunatamente riprendendo, hanno spinto Giampiero Pezzucchi, 58 anni, a prendere la decisione di lasciare.

Giampiero Pezzucchi nel suo storico esercizio commerciale
Giampiero Pezzucchi nel suo storico esercizio commerciale

Il titolare (dal 1993) della «Giovanni Pezzucchi Articoli da regalo e coltelleria» ha deciso di spegnere le luci e abbassare la saracinesca del conosciutissimo negozio di via Mazzini. Lo farà ufficialmente entro l’estate, quando - si augura - sarà riuscito a svuotare i locali, e per il momento non sono previsti subentri nella gestione dell’attività.

La clientela si è assottigliata, attratta dagli acquisti on line

Da alcuni giorni la scritta «Fuori tutto» sulle vetrine è più eloquente di ogni commento, e fa tristezza guardando a questo esercizio commerciale che è attraente già dall’esterno, grazie all’insegna dipinta sul muro, e al pregevole arredamento originario, con banconi, e scaffalature in legno e vetrinette che espongono tanti articoli, dai servizi da caffè e the ai vasi in porcellana e ceramica, dal pentolame ai coltelli sportivi e da lavoro.

Pezzucchi ha alle spalle una lunga carriera politica, avendo ricoperto la carica di assessore comunale e di capogruppo di minoranza (è il suo ruolo attuale), e non è di certo felice per la decisione che è stato costretto a prendere: «Ci pensavo da tempo e alla fine, dopo una lunghissima riflessione ho optato per la chiusura prima che subentrassero altri problemi. Ritengo che non esistano alternative, perché la clientela si è assottigliata ed è evaporata, attratta dalle sirene degli acquisti online. Il mio dispiacere è anche per la mia età pensionabile, che è lontana ancora cinque anni».

La storia del negozio di casalinghi risale al 1850

La storia del negozio di casalinghi della famiglia Pezzucchi è lunga dicevamo 173 anni, perché risale al 1850 l’inizio dell’attività nella vicina via Pelabrocco, quando Giovanni (1832/1910) avviò l’attività di «Tornitore e negoziante in ferramenta». Dal 1880 il proprietario introdusse nel suo esercizio il settore commerciale e nel 1909 in via Umberto I (l’attuale via Mazzini) costruì l’attuale fabbricato, nel quale si trasferì dal 1911 arredandolo in modo elegante. Grazie al progettista, Fortunato Canevali, venne ricavato un unico grande vano sostenuto da una colonna in ghisa e da travi in ferro, mentre il pavimento fu realizzato in castagno selvatico. Il tutto al posto della stazione di sosta delle carrozze che collegavano la valle a Brescia. Allora ebbe un ruolo importante anche Elena Salvetti, moglie di Giovanni, che durante la Prima guerra mondiale affiancò il marito nella gestione, per poi affidarla al figlio Pietro, reduce dal fronte greco albanese. •.

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