Droga a fiumi in Valcamonica: in sette finiscono in manette

di Paolo Cittadini
Nel corso  dell’attività investigativa sono stati recuperati 38 chili di hashish, due di cocaina e 75mila euro in contanti
Nel corso dell’attività investigativa sono stati recuperati 38 chili di hashish, due di cocaina e 75mila euro in contanti
Nel corso  dell’attività investigativa sono stati recuperati 38 chili di hashish, due di cocaina e 75mila euro in contanti
Nel corso dell’attività investigativa sono stati recuperati 38 chili di hashish, due di cocaina e 75mila euro in contanti

La droga, hashish e cocaina, arrivava dalla provincia di Bergamo ed era destinata alle piazze delle Valcamonica. A gestire la rete di traffico e spaccio era un gruppo criminale, formato soprattutto da nordafricani (marocchini e tunisini), che è stata disarticolata nelle scorse dai carabinieri della compagnia di Breno che ha fatto scattare le manette ai polsi di sette persone residenti tra la Valcamonica e la provincia di Bergamo. L’indagine, iniziata nel febbraio di quest’anno in seguito ad alcuni controlli di routine svolti dai militari della stazione di Darfo Boario Terme, era partita dopo che ai carabinieri erano arrivate segnalazioni circa la presenza di spacciatori in alcuni stabili del paese camuno. Il lavoro dei carabinieri ha portato così a scoprire che due tunisini, 32 anni uno e 28 l’altro entrambi residenti a Darfo, avevano reclutato alcuni giovani connazionali che avevano il compito di spacciare al dettaglio fino a cento grammi Ricostruendo l’intera filiera è emerso che i due si servivano di una coppia di corrieri, un pregiudicato 52enne di Malonno e un 28enne di Capo di Ponte, che avevano il compito di raggiungere la provincia di Bergamo per acquistare lo stupefacente e quindi trasportarlo a Darfo Boario Terme. Tre i grossisti, pure loro finiti in manette e e residenti nella Bergamasca tra Cavernago e Urgnano, a cui si rivolgevano. Secondo gli inquirenti il terzetto di fornitori era in grado di muovere diversi chilogrammi tra fumo e cocaina e questo consentiva loro di avere una grossa disponibilità di denaro nonostante risultassero disoccupati. Nel corso dell’indagine, iniziata a febbraio e terminata a settembre (18 le persone arrestate in flagranza), sono inoltre stati sequestrati 38 chilogrammi di hashish, due di cocaina e circa 75mila euro in contanti.•.

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