Fiamme sopra la Selca Un intervento rapido ha evitato il disastro

Volontari antincendio sul sito del nuovo episodioIl fumo  prodotto dal nuovo rogo nella zona della ex Selca
Volontari antincendio sul sito del nuovo episodioIl fumo prodotto dal nuovo rogo nella zona della ex Selca
Volontari antincendio sul sito del nuovo episodioIl fumo  prodotto dal nuovo rogo nella zona della ex Selca
Volontari antincendio sul sito del nuovo episodioIl fumo prodotto dal nuovo rogo nella zona della ex Selca

«Appena ricevuta la segnalazione, verso le 10,30, mi si sono rizzati i capelli: temevo di fare il bis di tre settimane fa, perché anche stavolta il vento era molto forte e le condizioni ambientali e del sottobosco del tutto simili. Fortunatamente il fuoco è rimasto a bassa quota, l’intervento è stato molto tempestivo e possiamo dire che ce la siamo cavata molto bene». Gian Battista Sangalli, direttore del servizio Foreste della Comunità montana, tira un sospiro di sollievo. Sono le 15 e da un poggio sull’altro versante della vallata sta osservando l’ultimo sorvolo dell’elicottero: un enorme Erickson S64 dei vigili del fuoco basato a Montichiari, che il direttore delle operazioni di spegnimento (Dos), Fabian Troletti, ha deciso di far decollare per effettuare un paio di lanci in un punto inaccessibile alle squadre di terra. Stavolta, proprio grazie alla tempestività dei soccorsi non si è ripetuto il disastro di mercoledì 2 febbraio, quando sui monti tra Berzo Demo e Sellero un pauroso rogo ha divorato complessivamente più di 200 ettari di bosco. In questo caso i danni sono stati limitati: il bilancio è ancora da stilare, ma le prime sommarie stime dicono che sono andati in fumo tra i 2 e i 3 ettari di sterpaglie e bosco ceduo. Le fiamme sono partite a Forno Allione, poco sopra la ex Selca (era già successo il 2 febbraio, in contemporanea con l’altro di enormi proporzioni) e in breve diverse squadre di volontari della protezione civile e dei vigili del fuoco si sono messe all’opera per evitare che si estendessero. Completata questa fase è iniziata la bonifica. «Potendo operare dal basso con le manichette - conclude Sangalli soddisfatto - siamo riusciti a contenere l’episodio nei minimi termini possibili». Le cause? Al sindaco di Berzo Demo, Giovan Battista Bernardi, e sugli smartphone di numerose persone è arrivato un filmato che mostra chiaramente a terra alcuni cavi della linea elettrica a 15mila volts che passa proprio nel punto in cui si sarebbero originate le fiamme. L.Febb.

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