Gesù nasce ai tempi del Covid

Volevano un presepe diverso, che esprimesse al meglio il momento difficile che anche la comunità di Ossimo, seppur piccola, ha pagato e paga ancora oggi a caro prezzo. La pro loco «Per Osem» c'è riuscita con una rappresentazione essenziale ma dal grande significato, installata davanti alla chiesa della frazione superiore. Lo hanno intitolato «Il presepe della speranza» e concilia la fede con la tradizione e l'emergenza sanitaria. Giuseppe e Maria, una grande croce rossa a terra e tante mascherine: «il presepe è uno dei simboli più importanti per il mondo cattolico - spiega la presidente del sodalizio Maurizia Girelli-. Con la croce rossa abbiamo voluto rappresentare il mondo sanitario che si è esposto in prima linea per tentare di proteggerci, quello che sa infondere coraggio, che ci aiuta a non perdere la fiducia e che si prodiga per curare chi è ammalato e donare speranza». Le mascherine rosse rappresentano i deboli, gli indifesi e vogliono essere il simbolo di tutti coloro che sono morti, sia in ambito ospedaliero che tra la gente comune, «un pezzo di una generazione che ci ha lasciato - aggiunge -. Poi ci sono le mascherine bianche, simboleggiano tutti noi che stiamo vivendo questo triste momento, tra speranza, luce e l’auspicio di una rinascita». La Pro loco non avrebbe potuto realizzare nulla di più attuale, «grazie all’amico Valerio che ha tradotto ciò che avevamo in testa», osserva la presidente. Questo è il messaggio della speranza, nel tempo dell'attesa. Come ogni anno questo presepe non è un quadro perfetto bensì una creazione che si rinnova, così come gli altri posizionati in paese, più tradizionali. •