Il «compleanno» di Mariuccia Trent’anni con un cuore nuovo

di Domenico Benzoni
Mariuccia Manganoni convive da 30 anni con un cuore nuovo
Mariuccia Manganoni convive da 30 anni con un cuore nuovo
Mariuccia Manganoni convive da 30 anni con un cuore nuovo
Mariuccia Manganoni convive da 30 anni con un cuore nuovo

Trent’anni di vita sono un bel traguardo se si trascorrono i giorni grazie a un cuore nuovo. Trent’anni di una vita nuova iniziata col trapianto il 9 giugno del 1989, quando lei ne aveva solamente dieci ed era affetta da una miocardiopatia dilatativa che le avrebbe lasciato poco tempo e poche opportunità se non fosse arrivato un donatore compatibile. Un dramma che si è trasformato in una speranza. OGNI GIORNO era un rischio, ogni istante poteva essere l’ultimo, e invece la fortuna, o qualcosa che si può chiamare in tanti modi diversi e che ha altrettanti significati, ha permesso che a fronte di una luce che si stava spegnendo se ne potesse riaccendere un’altra. È la storia di Mariuccia Manganoni di Pescarzo di Capo di Ponte, che domenica prossima festeggerà appunto i suoi primi trent’anni da trapiantata con successo. Lei deve ringraziare un bambino della Carinzia, che quando l’aveva fatta rinascere era al mondo da appena cinque anni, e naturalmente il «Nit» (Nord Italia Transplant). Non ci sono barriere per l’amore, non ci sono muri o filo spinato per la donazione di organi. Dall’Austria a Bergamo c’è stato un passaggio dalla morte alla vita. IL TRAPIANTO Mariuccia l’ha subito in quelli che allora si chiamavano Riuniti di Bergamo, e che poi hanno preso il nome di ospedale Papa Giovanni XXIII. Le mani dei chirurghi erano quelle di Paolo Ferrazzi, Amando Gamba e Roberto Fiocchi. Se li ricorda bene la bambina di allora, oggi donna, anche se uno di loro non c’è più. Si ricorda le premure del reparto, le cure, i giorni di degenza. È a tutti quelli che l’hanno salvata, oltre che al personale attuale della Chirurgia ambulatoriale che ogni quattro mesi raggiunge per i controlli, che in occasione del suo specialissimo anniversario vuole rivolgere ancora una volta un profondo ringraziamento. Poi c’è un particolare abbraccio alla famiglia del donatore, che naturalmente non ha potuto conoscere ma che «ha sempre nel cuore». Una vita non facile, quella di Mariuccia, perché nel 2010 ha subito anche un trapianto di rene. Nonostante tutto ogni giorno rincorre la serenità, è dotata di tanta voglia di guardare avanti, di sorridere alla vita. Ha i genitori che, pur da anziani, ancora la aiutano, perché qualche spina non manca in questa vicenda. «Pur essendo alle prese con una disabilità a volte mi sento come una persona che viene scartata - commenta la trapiantata di Pescarzo mentre in nostra compagnia sorseggia un caffè -; vorrei tanto poter lavorare per qualche ora, essere occupata anche part time, per potermi sentire autonoma, realizzata in tutto, ma...». E qui per un attimo cala un silenzio che sottintende un vuoto sociale da colmare. Poi torna il sorriso, la sua voglia di combattere ha il sopravvento. «SONO FELICE perché il 9 giugno prossimo, anche se non festeggerò apertamente e ufficialmente i miei trent’anni col cuore nuovo - conclude - lo farò nel mio intimo, attorniata dai miei familiari, e sarà una gioia immensa». Come darle torto. E come non dirle: forza Mariuccia, il nostro augurio è che la vita continui a sorriderti, regalandoti anche quelle soddisfazioni e quella realizzazione che giustamente vai cercando. •

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