Il diario di viaggio del pellegrinaggio tra gli emigranti

La lapide  dell’emigrato camuno in Pennsylvania
La lapide dell’emigrato camuno in Pennsylvania
La lapide  dell’emigrato camuno in Pennsylvania
La lapide dell’emigrato camuno in Pennsylvania

Alla fine di ottobre del Duemila, Pier Luigi Milani, avvocato e scrittore molto conosciuto in Valcamonica, volò in America con l’allora figlia tredicenne Alessandra per cercare la tomba di suo nonno paterno Luigi (Louis) Milani, scomparso nel 1918. Vide premiata la sua ricerca dopo aver trascorso alcuni giorni «sul campo» in una porzione del cimitero cattolico di Monongahela in Pennsylvannia. In quel villaggio minerario si era insediata già a partire dall’800 una grande «colonia» di camuni provenienti da vari paesi della valle, e i loro discendenti vivono ancora lì. Immaginabile l’emozione di Milani durante l’incontro con la piccola e modesta lapide sulla quale stavano inciso il nome del nonno e le sue date di nascita, 1885 e di morte, 1918, con un generico «Qui riposa». Accanto le tombe di defunti dai cognomi chiaramente camuni, Domenighini, Castagna, Guarinoni, Partesana. Milani è poi tornato altre volte a Monongahela a visitare le famiglie, ma non aveva mai pensato di scrivere un diario di viaggio di quella sua prima esperienza nel villaggio minerario. Lo ha fatto dopo 20 anni, dedicandolo ad Alessandra e alla seconda figlia Arianna. È una breve cronaca di quella prima trasferta alla ricerca dei resti del nonno e della numerosa discendenza dell’emigrazione italiana, soprattutto camuna, bresciana e bergamasca nel vasto bacino carbonifero del Mongahela River, a due passi da Pittsburgh. Una storia illuminante su un fenomeno quasi dimenticato come quello della fuga di milioni di italiani.•. L.Ran.

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