In carrozzella e senza
giustizia. Braone si
mobilita per Giacomo

di Luciano Ranzanici
Giacomo Gazzoli in compagnia delle figlie
Giacomo Gazzoli in compagnia delle figlie
Giacomo Gazzoli in compagnia delle figlie
Giacomo Gazzoli in compagnia delle figlie

Perdere l’uso delle gambe non è piacevole. E il dolore e l’amarezza si moltiplicano sapendo che chi ti ha causato la sofferenza è a piede libero. Magari pronto a usare ancora un cartello stradale come bersaglio per aggiustare l’ottica della sua carabina da bracconiere di ungulati, a sbagliare mira e a distruggere la vita di un’altra persona. UNA PERSONA come Giacomo Gazzoli di Braone, il 71enne che lo scorso 11 novembre, mentre guidava la sua auto a Corteno, è stato centrato dal proiettile esploso da un criminale rimasto impunito. Sabato pomeriggio, gli associati all’Auser Insieme Centro Amicizia di Braone, faranno una cosa preziosa per lui. Alle 16, nell’aula magna della scuola elementare del paese, durante un momento conviviale al quale è invitata la popolazione, la presidente dell’associazione di volontariato Adele Bonfadini consegnerà al compaesano un contributo a sostegno delle ingenti spese che il pensionato deve sostenere dopo essere stato un bersaglio di due fratelli per ora solo indagati. Nel novembre scorso Gazzoli venne gravemente ferito dal colpo sparato dai due mentre in auto si stava dirigendo con la compagna alla propria abitazione di Santicolo. Come detto i due giovani cortenesi si stavano probabilmente divertendo a colpire dei segnali stradali, e una pallottola ad alto potenziale, rimbalzando da uno dei segnali indicatori aveva trapassato la lamiera dell’auto e si era conficcata nel midollo spinale dell’uomo, provocandogli la paralisi degli arti inferiori. Da allora il braonese è stato sottoposto a diversi interventi nell’ospedale civile di Brescia nel tentativo di restituirgli la mobilità degli arti inferiori; poi è stato ricoverato nell’Unità Spinale dell’ospedale di Sondalo, ma purtroppo ora è costretto sulla sedia a rotelle. E nel suo corpo ci sarebbero anche dei frammenti di quel proiettile. Da quel giorno, assistito dalla compagna e dalle figlie Deborah e Simona, il pensionato deve far fronte alla sua nuova e pesante condizione fisica. In paese la gente gli dimostra affetto; anche perché Giacomo, grande appassionato di calcio, si è dedicato per anni ai giovani come allenatore ed educatore. Anche a Corteno, poco tempo fa, il Centro sportivo San Martino gli ha dedicato la Giornata del calciatore. Il ricavato della festa sportiva è stato riservato proprio alla vittima dello sparo, che deve affrontare costose spese per dotarsi di attrezzature per affrontare la quotidianità. Ora Adele Bonfadini e i volontari dell’Auser hanno dato vita a una raccolta fondi sapendo che il compaesano necessita dell’installazione di un ascensore domestico e di un’auto con comandi speciali, e presto ci sarà anche un’iniziativa a tema della nuova amministrazione comunale attraverso la Pro loco. •

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