pisogne

L'oratorio cambia look a 60 anni dal battesimo

di Alessandro Romele
Una foto d'epoca dei cantieri aperti per l'oratorio di Pisogne che ha celebrato i 60 anni della posa della prima pietra
Una foto d'epoca dei cantieri aperti per l'oratorio di Pisogne che ha celebrato i 60 anni della posa della prima pietra
Una foto d'epoca dei cantieri aperti per l'oratorio di Pisogne che ha celebrato i 60 anni della posa della prima pietra
Una foto d'epoca dei cantieri aperti per l'oratorio di Pisogne che ha celebrato i 60 anni della posa della prima pietra

Era il settembre del 1961, e gli operai dell'impresa incaricata dei lavori posarono la prima pietra di quello che, nel giro di 5 anni, sarebbe diventato l'oratorio di Pisogne. Un luogo di formazione dove sono cresciuti migliaia di bambini e ragazzi che ha coinvolto famiglie con iniziative religiose, ma anche con attività sociali e culturali. L'oratorio è stato anche una fucina del volontariato, «un approdo sicuro in cui tutti si sentano accolti», per usare le parole di Giovanni Recaldini, parroco nel decennio precedente che coltivò il sogno dell'oratorio ma non lo vide realizzato. Il taglio del nastro avvenne sotto l'egida del suo successore don Camillo Zintilini. L'area fu acquistata dal demanio, e i lavori vennero appaltati all'impresa Ambrogio Rizzi.

Vennero investiti oltre 70 milioni di vecchie lire, frutto anche delle donazioni dei fedeli. I lavoratori del paese si autotassarono per finanziare il Centro per la formazione cristiana e civica del giovane che venne inaugurato nel 1965. Le celebrazioni per l'anniversario dei sessanta anni della posa della prima pietra sono state aperte da una messa officiata da monsignor Gaetano Fontana, vicario generale della Curia, che a Pisogne operò dal 1988 al 1997. Al rito erano presenti tutti i curati che negli anni hanno guidato l'oratorio. «Abbiamo voluto invitare tutti - spiega don Alessio Torriti responsabile del centro giovanile -: dai volontari ai responsabili di associazioni e i catechisti passando per gli educatori dell'Azione cattolica presenti e passati. Quasi inutile sottolineare che si è trattato di una grandissima festa. Si sono incontrate moltissime persone che da bambini ed adolescenti hanno frequentato l'oratorio ricevendo un'impronta educativa cristiana indelebile».

In occasione del traguardo la struttura di via Isonni è stata riqualificata grazie all'impegno di un esercito di volontari che ha reso il centro giovanile più accogliente che mai. «La nostra sfida - spiega don Alessio - è riportare le famiglie all'oratorio. Queste mura non dovranno rimanere vuote, e stiamo lavorando tutti insieme, proprio per questo».I ricordi, da parte di tutti, specialmente i più anziani, si sono moltiplicati in questi giorni. «Ho trascorso momenti meravigliosi all'oratorio», è il mantra dei post sui social. La memoria va anche allo sport e al campo da calcio a 7, convertito da terra battuta a sintetico un decennio fa, che ha visto negli anni '80 anche una sfida tra il Pisogne e il Bayern Monaco, in ritiro estivo in Valcamonica. Le attività sono state innumerevoli: catechismo, ovviamente, convegni, feste, serate in compagnia, momenti religiosi e goliardici, tornei, cultura, teatro, cinema, conferenze, mostre, concerti. La speranza e la volontà dello staff di animatori che vi operano, è che queste iniziative proseguano con spirito innovativo.

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