La casa della musica verso l’ultimo concerto

Una data non c’è ancora, ma è certo che dopo 40 anni di attività «Disco story» di Darfo si prepara a chiudere. Aperto nell’84, ha vissuto tutte le evoluzioni della musica e di chi la ama. Ci sono stati alti e bassi legati ai cambi di genere e di supporto, ma sempre una grande passione: quella che ha animato Lina Milani, i suoi collaboratori e chi ha fatto questo viaggio con lei. «Per me è stata una bella storia - racconta la titolare -, fin dall’inizio. Perché ho avuto la fortuna di lavorare in questo settore che è la musica, ma che è anche arte e cultura e coinvolge chi la sa ascoltare». Partito come un luogo di ritrovo e scambio di opinioni, Disco story ha subìto, come la musica, tante trasformazioni. «Siamo partiti dal vinile - ricorda nostalgica -, siamo passati dalle cassette, ai cd e quindi siamo tornati al vinile, che oggi è apprezzato anche dai giovani». Musica e gadget, ma anche punto vendita di biglietti per i concerti. Quel che non è mai cambiato, in questo luogo attraversato dal tempo, è la voglia di proporre musica. Lina qui, al piano terra di casa, nel cuore di Corna, ha solo bei ricordi: dei clienti, di chi ha fatto un pezzo di strada con lei come la commessa Daniela, dei suoi cantanti preferiti di sempre (De Andrè e Battiato se parliamo di musica italiana, i Pink Floyd se ci spostiamo su quella internazionale). Ma in fondo a lei che la mastica da sempre la musica piace tutta e in tutti gli autori riesce a trovare quella sfumatura che ancora la fa sognare, «perché secondo me non morirà mai, cambierà forse il modo di ascoltarla ma non può morire». Una certezza che si affianca a un augurio, che fa a se stessa e alla sua passione, ma anche a chi deciderà, se quel qualcuno ci sarà oggi che fare commercio è così difficile anche a Darfo, di proseguire la sua strada. Dopo 40 anni Disco story forse cambierà titolare, ma non la sua storia, che ha attraversato anche i cambiamenti della città: «Se venderò lo farò a qualcuno che ha voglia di continuare con questo lavoro. Anche perché c’è spazio per farlo».•. C.Ven.