La musica ha 170 anni ma li porta benissimo

di Claudia Venturelli
Una foto d’insieme della più che storica banda di Darfo, sulla scena musicale da 170 anni
Una foto d’insieme della più che storica banda di Darfo, sulla scena musicale da 170 anni
Una foto d’insieme della più che storica banda di Darfo, sulla scena musicale da 170 anni
Una foto d’insieme della più che storica banda di Darfo, sulla scena musicale da 170 anni

Nell’Archivio di Stato di Bergamo, il regolamento organico per la «società filarmonica» di Darfo è siglato 30 luglio 1853. Ed è a quella data che si fa risalire la nascita di quella che oggi è la banda cittadina. Un’associazione che conta un centinaio di musicisti tra la formazione giovanile e quella ufficiale, otto insegnanti, una sede aperta sei giorni su sette e tanti simpatizzanti. Tranne per qualche breve periodo, in questi 170 anni l’ensemble ha sempre svolto la propria attività proponendosi come ente di formazione musicale ma non solo. «Credo che oggi l’educazione musicale sia trascurata dalla scuola italiana - è il parere del presidente don Giancarlo Pianta -. Noi certamente vogliamo che i ragazzi abbiano una cultura musicale e abilità con lo strumento, ma anche che formino gruppo. Qui non cresciamo solisti - ribadisce indicando una sala prove piena di sedie e spartiti -; qui facciamo crescere persone che devono abituarsi a suonare con gli altri. E oggi è importante, sommersi come siamo da una cultura individualista, che i giovani si sentano insieme. Nella banda non puoi decidere il tempo, ma c’è una conduzione del maestro che ti obbliga a essere a tempo». È lo stesso direttore a perseguire questi obiettivi. Lui che ha sulle spalle 60 anni da bandista e 40 da maestro è stato testimone e fautore dei cambiamenti. Come l’ingresso delle donne: «Quando sono partito da giovane non ce n’erano - racconta il maestro Vittorio Alberti -. Poi negli anni ’60 e ’70 per fortuna sono arrivate e oggi la banda è quasi a maggioranza femminile». E c’è anche una schiera di giovani. Qui contano i risultati, ma ancora di più l’impegno che ognuno mette nella crescita di sé e del gruppo. «Organizziamo corsi di avvicinamento alla realtà bandistica fin dall’ultimo anno di asilo - spiega la consigliera Roberta Moscardi -. Per quelli più grandi ma che non hanno ancora iniziato a studiare c’è l’orientamento, e se proseguono, dall’anno successivo vengono indirizzati al corso di strumento. Si va avanti a specializzarsi fino a entrare nella giovanile prima e in quella adulta poi». A questo si aggiungono i grest, i campus musicali e gli open day. E il 170esimo compleanno? Per tutto il 2023 il gruppo porterà la sua musica in tutte le frazioni.•.

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