La storia del sindacato ha perso un interprete

Per quasi mezzo secolo è stato il riferimento della Cgil in Valcamonica: dall’inizio degli anni Settanta come semplice delegato del settore tessile nella Filtea (il suo primo impiego fu proprio come operaio in questo ambito produttivo), poi, dal 1993, come portavoce degli edili. Parliamo di Domenico Ghirardi, un nome importante del sindacato scomparso nelle ultime ore. Dal 2001 al 2009 ha ricoperto il ruolo di segretario generale della Cgil di Valcamonica e Sebino, e infine, l’ultimo incarico lo ha portato al vertice del Sindacato pensionati italiani: lo ha ricoperto dal 2009 al 2017, l’anno del suo pensionamento. Una malattia incurabile che lo aveva colpito dopo il suo ritiro dal mondo sindacale se l’è portato via l’altro giorno a 66 anni (li aveva compiuti lo scorso 30 gennaio). Figura di spicco della Cgil camuna e regionale, nonostante la malattia ha continuato a collaborare col Sindacato pensionati della sede di Edolo, e proprio pochi giorni fa aveva pubblicato un articolo sul giornale lombardo dello Spi riflettendo sul recente passato e sul futuro dell’organizzazione che lo ha visto sempre in prima fila. Il funerale di Domenico Ghirardi, che lascia la moglie Domenica Moreschi e il figlio Enrico, si svolgeranno oggi alle 14,30 a Malonno, il suo paese natale. Di lui e del suo operato parla l’attuale segretario della Cgil comprensoriale, Gabriele Calzaferri, che per anni ha lavorato a stretto contatto con lo scomparso: «Domenico è stato attento sia agli aspetti politici sia a quelli organizzativi, e si devono alla sua intuizione e alla sua caparbietà alcune innovazioni per migliorare l’efficacia dell’azione sul territorio; la forte sindacalizzazione dei tessili nei decenni trascorsi; la nascita dello sportello dedicato ai migranti; la trasmissione televisiva che per un lungo periodo ha permesso di dialogare non solo con i lavoratori ma con la popolazione valligiana». •. L.Ran.