A Capo di Ponte un operaio di 30 anni, di origini pakistane, trascorre il pomeriggio con alcuni familiari e alza il gomito. Per l'abuso di alcol diventa aggressivo e comincia a minacciare i parenti della moglie. E' domenica, fatica a stare in piedi: dalla sua bocca escono offese e minacce gravi che spingono i presenti a chiamare il 118.
Quando i sanitari arrivano sul posto, fanno salire il trentenne sull’ambulanza per controllarne i parametri. Ma l'uomo, completamente fuori controllo, colpisce un volontario con un calcio al petto e poi si scaglia contro due carabinieri della stazione di Capo di Ponte che nel frattempo sono intervenuti per aiutare gli infermieri. A quel punto arriva anche una seconda pattuglia del radiomobile della Compagnia di Breno.
Il 30enne, dopo aver smaltito la sbornia al Pronto Soccorso, è trasferito in caserma e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Nella mattinata di oggi in Tribunale a Brescia l’udienza di convalida: il giudice lo condanna a sei mesi di reclusione. Ai militari l'uomo, residente con la propria famiglia nella media valle, racconta di non ricordare nulla di quanto successo.