Offerte per l’ex convitto? Ora il Bim punta al rialzo

di Lino Febbrari
L’ex convitto di Edolo. Il Bim lo mette sul mercato con un’asta
L’ex convitto di Edolo. Il Bim lo mette sul mercato con un’asta
L’ex convitto di Edolo. Il Bim lo mette sul mercato con un’asta
L’ex convitto di Edolo. Il Bim lo mette sul mercato con un’asta

Qualche anno fa l’ente comprensoriale non era riuscito a trasferirlo tra le proprietà del Comune di Edolo a un «prezzo politico» di circa un milione di euro (l’assemblea consortile aveva dato il via libera, mentre dopo vari tentennamenti l’Amministrazione comunale aveva deciso di rinunciare all’affare), e successivamente non aveva accettato neppure l’offerta di acquisto dell’attuale gestore. Adesso invece, per «liberarsi» dell’ex convitto di via Marconi (a Edolo), il Consorzio dei Comuni - Bacino imbrifero Montano di Valcamonica (più semplicemente il Bim) ha pubblicato un avviso di asta pubblica. La vendita, è scritto nell’estratto del bando, avverrà attraverso un pubblico incanto mediante offerte segrete, in aumento o almeno pari rispetto al prezzo a base d’asta che, ben lontano da quello proposto al Comune di Edolo, è fissato in 2 milioni e 260 mila euro. Alle 12 di lunedì 4 luglio scadrà il termine per la ricezione dei plichi contenenti le eventuali offerte. L’avviso integrale e tutta la documentazione relativa all’immobile si possono trovare sull’albo online e sul sito internet dell’ente. La struttura edolese è nata nei primi anni Sessanta, e verso la fine della decade è stata utilizzata dalla Scuola forestale costituita a Edolo nel 1954 che fino ad allora aveva aule sparse in vari edifici. All’inizio degli anni ’80 studenti e insegnanti si sono trasferiti nel nuovo plesso scolastico di via Morino appena completato, e il grande fabbricato di via Marconi si è trasformato in un convitto per gli stessi studenti della forestale, nella maggior parte dei casi provenienti da altre regioni. Una ventina di anni fa, dopo importanti interventi di riqualificazione l’edificio ha subito un’altra trasformazione diventando una casa di vacanze per famiglie. Lo scorso anno e per parte del 2022 i locali al piano terreno sono stati utilizzati dall’Ats Montagna per le vaccinazioni anti Covid, mentre dallo scorso agosto i piani superiori sono occupati da una trentina di rifugiati afgani, ai quali un paio di mesi fa si sono aggiunte donne e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina. La gestione è curata dalla cooperativa Rosa Camuna Alta Valle che, come detto, aveva sottoposto al Bim una proposta di acquisto, ovviamente non al prezzo fissato per l’asta, soprattutto perché da tempo ha nel cassetto un progetto milionario che prevedeva di ricavare proprio in questi spazi una moderna residenza per anziani. Comunque da contratto la cooperativa ha la disponibilità dell’ex convitto per altri sei anni e, quindi, anche nell’ipotesi di un cambio di proprietà, fino al 2028 potrà proseguire la propria attività nell’edificio.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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