Pigotte per l’Unicef Salvare i bambini diventa un gioco

In dialetto lombardo, la parola «pigotta» definisce una bambola di pezza realizzata con scarti tessili. Per l’Unicef, l’organizzazione per l’infanzia delle Nazioni unite, questo gioco d’altri tempi è un’occasione per raccogliere fondi per salvare eserciti di bambini. È stato infatti adottato da anni come simbolo e come strumento commerciale per acquistare e somministrare cicli di vaccinazioni che proteggono l’esistenza dei piccoli nei tanti Paesi del mondo che ancora non sono in grado di proteggerli: con una donazione di 20 euro è possibile «adottare» una bambola e garantire il trattamento contro sei malattie infettive, la poliomielite, la difterite, il morbillo, la pertosse, il tetano e la tubercolosi. È dal 1988 che il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia conduce questa campagna, e dal 2015 a oggi sono stati raccolti circa 10 milioni di euro che hanno permesso di vaccinare oltre 500 mila bambini. I volontari dell’Auser camuna Università della Liberaetà di Cividate aderiscono da dodici anni a questa iniziativa realizzando le pigotte e Stefano Sandrinelli, il presidente che ha ereditato da Liliana Bestetti questa preziosa campagna, ha presentato sera fa pubblicamente le nuove bambole confezionate da tante volontarie di Cividate e di altri paesi. «Abbiamo dato vita a un nuovo laboratorio di produzione delle pigotte all’interno delle occasioni d’incontro dell’anno accademico 2021/2022 dell’Università della Liberaetà - ricorda Sandrinelli - che si è svolto nel Centro civico del nostro paese a partire dallo scorso primo ottobre. Le donne impegnate nel progetto ne hanno confezionate ottanta, che sono pronte per essere adottate». Chi le adotterà riceverà anche i racconti illustrati che si devono a Laura Pastorelli, Serenella Valentini, Mina Pedretti, Barbara Bettoni e Sabrina Giobini. Le decorazioni artistiche sono state curate invece da Piera Moscardi. La «vernice» della nuova produzione umanitaria è stata ospitata dalla sala conferenze del Centro civico presenti anche il presidente dell’Auser di Valcamonica e Sebino Enzo Raco e quello del Comitato Unicef di Brescia Gianfranco Missiaia.•. L.Ran.

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