Per portare avanti la sua missione pastorale ha dovuto passare da una valle all’altra, abbandonando l’alta Valsabbia per raggiungere nuove comunità di fedeli residenti nell’alta Valcamonica. È stato accolto con una cerimonia sobria, a causa della pandemia, ma anche per la precisa richiesta del protagonista. Quindi non c’è stato il tradizionale corteo lungo le vie del paese addobbate a festa. È stato un allestimento minimale a salutare nel pomeriggio di sabato a Edolo don Marco Iacomino, nuova guida spirituale di ben sei parrocchie: a febbraio il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada lo ha nominato pastore delle comunità religiose di Edolo, Cortenedolo, Monno, Garda, Rino e Sonico. Nato nel 1972 a Torre del Greco, in provincia di Napoli, don Marco è stato ordinato sacerdote nel 2007. Da quell’anno e fino al 2009 è stato vicario parrocchiale a Brescia, nella comunità della Volta; quindi per cinque anni ha ricoperto la stessa carica a Mura, Casto e Comero, per poi diventare parroco e anche vicario zonale. Il suo ingresso nelle parrocchie che gli sono state affidate doveva avvenire ai primi di marzo, ed è stato invece posticipato al Primo Maggio. Arrivato sul sagrato della pieve di Santa Maria Nascente a bordo della sua Panda verde, il nuovo sacerdote è stato accolto dai confratelli della zona, dalle autorità civili, tra le quali spiccavano i sindaci della zona e quelli dei paesi valsabbini dove don Marco ha esercitato il suo ministero fino a un mese fa, e dai rappresentanti delle associazioni combattentistiche, sportive e di volontariato dei sei Comuni. La cerimonia religiosa, che ha visto tra l’altro la partecipazione del vescovo di Mantova (originario di Edolo), Marco Busca, è stata preceduta dalla lettura della bolla vescovile, dalla consegna delle chiavi delle sei parrocchie fatta dai rappresentati dei consigli pastorali e dalla firma dei documenti che ufficializzano l’accettazione dell’incarico da parte di don Marco: affiancato da altri 4 sacerdoti, dovrà prendersi cura di circa 6.500 parrocchiani.•. L.Febb.