Tra sapori e storia «Maisenzavino» gioca d’anticipo

Esine torna a celebrare un antico cereale di montagna
Esine torna a celebrare un antico cereale di montagna
Esine torna a celebrare un antico cereale di montagna
Esine torna a celebrare un antico cereale di montagna

Storia e gastronomia si incrociano e si fondono nuovamente da oggi a Esine. Succederà con la nuova edizione di «Maisenzavino», la rassegna che da qualche anno valorizza innanzitutto quel mais nero spinoso che, antica varietà locale di cereale, è stata salvata dalla scomparsa e rilanciata, e poi promuove i vini del territorio con una cornice di eventi e di musica. Quella di questa sera sarà solamente l’anteprima di una manifestazione che dopo aver archiviato tre edizioni, prima della pandemia che ha fermato anche questa iniziativa, si era ritagliata uno spazio importante nel cartellone delle rassegne camune. Nell’attesa dell’evento maggiore ci sarà spazio per «Aspettando Maisenzavino», appunto il preludio della sagra che si terrà il 27, 28 e 29 maggio nella cittadina. Sarà la quarta edizione, dopo il pedaggio pagato alla pandemia, della fiera proposta direttamente dal Comune in piazza Mercato, in collaborazione con l’Associazione mais spinoso, il patrocinio di Regione, Comunità montana e Bim e col sostegno di Valle Camonica servizi. Il cartellone si apre oggi alle 19,30 nella trattoria La Peppina: il sommelier Emanuele Archetti, che guiderà una degustazione (la partecipazione prevede una quota d’iscrizione di 10 euro con prenotazione ai numeri 328 1514466 o 348 9038086) su «I vini camuni con gli abbinamenti gastronomici del locale». Si replicherà mercoledì 18 maggio nell’Eurobar, sempre alle 19,30 con il sommelier David Stain che presenterà «I diversi metodi di spumantizzazione» e assaggi abbinati (prenotazioni allo 0364 1969274 o al 348 9038086). L’anteprima prevede anche due conferenze, la prima giovedì 19 nella sala Avis alle 20,30, con l’agente di vendita Mirko Bombardieri che interverrà su «Agrobiodiversità montana: esempi del territorio camuno». La seconda serata del programma sarà guidata da Michela Capra, etnografa e conservatrice museale, che interverrà su un tema sempre attuale nelle terre alte: «Andare o restare a vivere in montagna: una scelta sostenibile?».•. L.Ran.

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