Tracce di storia La targa del ’400 torna a splendere

Lino Balotti è nato e ha vissuto per molti anni in una casa affacciata su piazza Sant’Agostino di Berzo Demo; poi si è trasferito poche decine di metri più in là, ma quella targa storica ormai scolorita e affissa sulla parete esterna di casa Gnani lo aveva sempre incuriosito. Così dopo aver varcato la soglia dei settanta ed essersi documentato, lo storico e scrittore di Demo ha deciso di commissionare il recupero dell’insegna all’amica pittrice Adriana Bozzoni, insieme all’amico Claudio Bernardi presidente di «El Teler». Serviva l’autorizzazione della Soprintendenza, arrivata attraverso l’architetta Camilla Rinaldi in risposta alla richiesta dell’associazione. Così, dopo il via libera l’artista di Andrista, col benestare di Ivano Gelmi, proprietario della casa sulla quale si trova la targa, e con l’aiuto di Paolo Moreschi che ha messo a disposizione l’attrezzatura, ha ridato colore alla scritta «Demo Comune»: una dicitura che secondo le ricerche di Balotti risalirebbe al Quattrocento, per poi essere stata ritoccata male nell’Ottocento. È sempre Balotti a sottolineare la storicità della piazzetta, sulla quale si affacciano la torre medievale del XIII secolo alta 14 metri e la settecentesca chiesa (sconsacrata) di Sant’Agostino. C’è poi una puntualizzazione sulla scritta Demo Comune: «Prima della costituzione del Comune, che risale al XIII secolo, vigeva la Vicinia e quella di Demo era tra le più importanti della valle comprendendo Berzo Superiore, Monte e Cedegolo - spiega lo storico - con quest’ultimo paese che passerà sotto la Terra di Grevo. Nel XV secolo nella piazzetta si insediò il Comune, al piano terra di casa Bernardi dei “Braghì”, e una parte del fabbricato fu acquistata da Giovan Battista Gnani, che aprì osteria e rivendita di tabacchi». •. L.Ran.