carabinieri in cattedra

Un "bullizzometro" per riconoscere (e denunciare) i comportamenti aggressivi

I militari della Compagnia di Breno hanno incontrato gli studenti delle scuole dell'alta Valle Camonica per parlare di bullismo e cyberbullismo

Sei vittima di bullismo se: hai pensato di farti del male o pensi di non avere via d’uscita, hai subito aggressioni fisiche e minacce. Se ti spintonano, rubano i tuoi oggetti personali, condividono tuoi video o foto sulle chat senza  consenso, ti umiliano, isolano, escludono dal gruppo. Sono solo alcuni degli esempi di cattiva condotta citati nel “bullizzometro” che i carabinieri della Compagnia di Breno hanno consegnato a ciascun alunno al termine delle conferenze contro il bullismo e il cyberbullismo che si sono tenuti nelle scuole medie dell’istituto comprensivo Don Giovanni Antonioli di Ponte di Legno e di Vezza d’Oglio. Il “bullizzometro” sotto forma di segnalibro contiene un indicatore in scala - dal pericolo verde a quello rosso – per informare gli studenti dei gravi comportamenti che qualcuno potrebbe avere nei loro confronti, casi di bullismo che vanno denunciati. L’iniziativa rientra nel più ampio programma degli incontri finalizzati a promuovere l’educazione civica e la cultura della legalità. Il capitano Filiberto Rosano, comandante della Compagnia di Breno, insieme al maresciallo capo  Devis Kaswalder , al luogotenente Federico Geri e al maresciallo maggiore Luca Davanzo, ha intrattenuto gli studenti di prima, seconda e terza media, sul tema del bullismo e del cyber bullismo.

Il "bullizzometro" distribuito dai carabinieri agli alunni
Il "bullizzometro" distribuito dai carabinieri agli alunni

Si è parlato di casi pratici, di eventi che sul territorio hanno reso necessario l’intervento delle Stazioni dell’Arma, delle difficoltà che talvolta si incontrano nel segnalare alla famiglia o alle istituzioni casi di bullismo, ma soprattutto della piena collaborazione che vede intervenire sul campo famiglie, scuola e carabinieri, volta a tutelare gli studenti minori. I militari hanno, inoltre, sottolineato le insidie che si nascondono nel web e nell’utilizzo dei social network. Gli studenti, dopo aver ascoltato le indicazioni e i consigli, hanno rappresentato i loro dubbi, facendo una serie di domande sui principali social network e sulle responsabilità che conseguono al non corretto utilizzo di questi applicativi. Hanno voluto anche sapere quali accorgimenti adottare per non imbattersi in sconosciuti criminali che utilizzano il mondo virtuale per adescare i più giovani.

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