Un rogo nell’ex albergo «Vela» In fumo un simbolo del degrado

Boario  Una istantanea del rogo che ieri ha devastato l’ex albergo «Vela»I vigili del fuoco  in azione sull’incendio che ha richiesto molte ore di lavoro per essere domato
Boario Una istantanea del rogo che ieri ha devastato l’ex albergo «Vela»I vigili del fuoco in azione sull’incendio che ha richiesto molte ore di lavoro per essere domato
Boario  Una istantanea del rogo che ieri ha devastato l’ex albergo «Vela»I vigili del fuoco  in azione sull’incendio che ha richiesto molte ore di lavoro per essere domato
Boario Una istantanea del rogo che ieri ha devastato l’ex albergo «Vela»I vigili del fuoco in azione sull’incendio che ha richiesto molte ore di lavoro per essere domato

Le fiamme si sono diffuse nell’edificio poco prima delle 6 di ieri mattina e l’allarme è scattato rapidamente; ma nonostante la velocità dell’intervento, le operazioni di spegnimento sono andate avanti per tutta la domenica. Adesso, dell’ex albergo «Vela» di via Manifattura, a Boario Terme, resta poco più che lo scheletro. «Forse è la volta buona che lo abbattono», commentava ieri chi per anni, venti per l’esattezza, è stato costretto a convivere con gli «effetti collaterali» delle frequentazioni abusive che lo caratterizzavano. Perché finora non erano bastate le numerose retate portate a termine dai carabinieri e dalla polizia locale nel tentativo di risanare la situazione; come non erano bastati gli arresti e l’aver murato porte e finestre: l’ex albergo è sempre stato il rifugio di senzatetto che qui spesso, specie nelle giornate più fredde, hanno anche acceso il fuoco. Non si sa ancora se uno di questi falò sia stato la causa del rogo che ha distrutto il tetto e l’ultimo piano, ma anche danneggiato tutto il resto della struttura. Seguiranno indagini approfondite e si farà luce sull’accaduto. Per ora è stato accertato solamente che per fortuna non ci sono persone coinvolte dal rogo. I vigili del fuoco permanenti di Darfo con i colleghi volontari di Breno hanno lavorato dall’alba al tramonto per avere ragione delle fiamme e per bonificare la zona, che adesso è blindata e veramente inagibile. Per Boario, che si apprestava a vivere la seconda giornata dei campionati italiani juniores di ciclismo, è stata una mattinata complicata che ha riacceso un tema sul tavolo da tempo. Lo stabile, di proprietà privata, è chiuso da due decenni e da allora si combatte contro la presenza, che va oltre ogni regola civile e igienica, di persone spesso coinvolte nel traffico di stupefacenti. I residenti della zona sono esasperati ma manca, a chiunque abbia provato ad affrontare la questione, la reale possibilità di fare qualcosa. L’intervento spetta al privato, e l’incendio è l’instabilità dell’edificio potrebbero portare a una svolta definitiva. È quello che sperano tutti, specie dopo che nelle ultime ore le fiamme che hanno divorato tutto hanno illuminato il tunnel di burocrazia e norme. Il fumo e l’odore acre si sono respirati per tutta la giornata, poi la pioggia arrivata a bagnare il pomeriggio ha contribuito a migliorare la situazione che comunque caratterizzerà questa settimana. Già quest’oggi potrebbero esserci ulteriori verifiche: bisogna capire perché si sono scatenate le fiamme ed è necessario fissare i prossimi step di una vicenda complessa e non di facile soluzione. Sul posto, per tutta la giornata hanno lavorato anche i carabinieri della stazione di Darfo. A loro, insieme alla sezione di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, spetterà ricostruire le cause del devastante rogo.•.

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