Studenti fragili, ecco le risorse

L’Istituto superiore «Giacomo Perlasca» di Idro
L’Istituto superiore «Giacomo Perlasca» di Idro
L’Istituto superiore «Giacomo Perlasca» di Idro
L’Istituto superiore «Giacomo Perlasca» di Idro

Il problema della dispersione scolastica è sempre esistito, ma ha finito per peggiorare sensibilmente in coincidenza, in questi ultimi anni, con le difficoltà didattiche legate alle restrizioni della pandemia. Per affrontare la situazione servono progetti e risorse, e le seconde, messe sul piatto dal Giverno, sono appena arrivate anche in Valsabbia. Il ministero dell’Istruzione ha stanziato fondi per circa 500 milioni di euro a favore dell’intero territorio nazionale, e alla Valsabbia sono stati destinati 633.552 euro del Pnrr destinati a 5 istituti di secondo grado (le scuole medie e le superiori) del territorio. Stiamo parlando degli istituti comprensivi di Bagolino, Vobarno e Prevalle che ricevono rispettivamente 105.281, 138.686 e 101.989 euro, del «Bertolotti» di Gavardo (107.706) e dell’Istituto di istruzione superiore «Perlasca» della Valsabbia nelle sue due sedi di Idro e di Vobarno, che ha ricevuto 179.891 euro. Si tratta di risorse destinate al sostegno negli studi per gli studenti più fragili, e a sottolineare i bisogni sono i dati Istat, che evidenziano come l’abbandono e la dispersione scolastica in Valsabbia si faccia sentire pesantemente nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 18 anni. Con questi fondi il ministero si pone l’obiettivo di garantire alle scuole destinatarie di finanziamenti la possibilità di garantire un percorso di accompagnamento degno di tale nome. Un percorso che prevede attività dedicate, progetti di tutoring, di formazione personalizzata e altro ancora. Attività che le scuole potranno avviare attraverso la collaborazione con le realtà del territorio che già seguono questo problema e con l’attivazione di piani d’intervento personalizzati nei confronti di ogni ragazzo. Si potrà anche incrementare l’organico con l’assunzione di nuovi insegnanti, avviare collaborazioni con le istituzioni locali o le associazioni di volontariato, o provare a mettere in scena attività di orientamento e progetti a sostegno degli studenti e delle famiglie. Tutto questo lasciando agire le scuole in modo autonomo. La scelta delle agenzie educative da «premiare» è stata fatta seguendo criteri specifici: il tasso di uscita precoce dal sistema nella fascia 18-24 anni, il numero degli iscritti, la popolazione scolastica di origine straniera, la popolazione priva di diploma nella fascia 25-64 ed il numero di famiglie con più di cinque componenti. La determinazione della cifra poi girata a ogni istituto è stata fissata in base al numero degli studenti e alla percentuale di quelli che hanno conseguito risultati bassi o molto bassi nelle prove Invalsi di Italiano e Matematica.•. M.Pas.

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