Tradizioni da salvare Bagolino ha due piani

di M.GIAN.
A Bagolino la transumanza diventa una festa
A Bagolino la transumanza diventa una festa
A Bagolino la transumanza diventa una festa
A Bagolino la transumanza diventa una festa

L’autunno è già iniziato portando con sè un rito antico degli allevatori di montagna (e non solo): quello della transumanza, con l’abbandono delle malghe e il ritorno nel fondovalle di bestiame e pastori. Terminata la fatica del rientro e usciti dall’isolamento ci si può rinfrancare ritrovandosi in compagnia nelle osterie del paese per festeggiare; magari intonando a squarciagola canti popolari. Sembrano pratiche del passato, ma in realtà sono ancora presenti - con ovvie semplificazioni dettate dalla modernità - in alcune zone della provincia. TRADIZIONI che non si vogliono cancellare, e che le giovani generazioni potrebbero, se non amare, almeno osservare con curiosità. Nasce da questo desiderio la «Festa della transumanza» di Bagolino, quest’anno alla nona edizione e abbinata da tre anni alla «Rassegna dei canti da osteria. Cantando per strada». Un evento organizzato dalla Pro loco del paese che prenderà il via sabato dalle 16 con lo show canoro. Undici gruppi provenienti dal Bresciano, ma anche da Bergamo, Parma e Trento, si esibiranno per le vie del paese intonando canti popolari avendo come unico obiettivo il coinvolgimento dei presenti. «Ciò che noi desideriamo è il recupero di una vecchia tradizione mantenendo l’abitudine al canto spontaneo, e invogliando i gruppi a non desistere nelle ricerche storiche in questa nostra ricchezza», ha spiegato Giovanni Pelizzari, organizzatore della rassegna che avrà termine alle 22 in piazza Marconi con il «Canto delle cento voci»: gli undici gruppi (circa 110 cantori) si riuniranno per proporre insieme i tre «pezzi» più conosciuti. Domenica si ripartirà alle 9 quando, con un tuffo nel passato, nel cuore del paese si potranno ammirare gli antichi mestieri interpretati da figuranti in abiti d’epoca. Poi, alle 10 inizierà il passaggio del bestiame di ritorno dagli alpeggi. Una pratica che ha origini antichissime e che ora potrebbe entrare nel Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Infine stand gastronomici e mostre. Per saperne di più c’è la pagina Facebook della Pro loco. •

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