IL TENTATO OMICIDIO

Polaveno, accoltellata dai suoi fratelli: uno la teneva ferma e l'altro la colpiva

di Paolo Cittadini
La Scientifica  dei carabinieri è intervenuta nelle ore successive al tentato omicidio per trovare conferme al racconto fatto dai due ragazzi ora in carcere
La Scientifica dei carabinieri è intervenuta nelle ore successive al tentato omicidio per trovare conferme al racconto fatto dai due ragazzi ora in carcere
La Scientifica  dei carabinieri è intervenuta nelle ore successive al tentato omicidio per trovare conferme al racconto fatto dai due ragazzi ora in carcere
La Scientifica dei carabinieri è intervenuta nelle ore successive al tentato omicidio per trovare conferme al racconto fatto dai due ragazzi ora in carcere

Sarà ascoltata nei prossimi giorni la ragazza di 22 anni ferita a Polaveno nella notte tra venerdì e sabato dai suoi due fratelli diciassettenni che l’hanno aggredita con ascia e coltello mentre stava dormendo nella stanza da letto comunicante con la loro. Il magistrato attende che la ragazza, una volta lasciato l’ospedale dove è stata sottoposta ad un doppio intervento chirurgico, sia fisicamente e psicologicamente in grado di rispondere alle domande del pubblico ministero e aggiungere qualche particolare in più non solo sulla brutale aggressione subita, ma anche sui rapporti con i due fratelli adolescenti.
 L’urgenza di sentirla è venuta meno dopo che lunedì i suoi due fratelli hanno ammesso le proprie responsabilità anche davanti al gip del tribunale dei Minori che li ha sentiti nell’interrogatorio al termine del quale l’arresto è stato convalidato. «Siamo pentiti, con nostra sorella avevamo un buon rapporto», hanno detto al magistrato rifacendosi poi alle dichiarazioni fatte nelle ore immediatamente successive all’aggressione.
 Entrambi i due giovanissimi si trovano in carcere: uno a Firenze dove è stato condotto subito dopo l’arresto, l’altro a Milano dove è arrivato nelle scorse ore una volta dimesso dall’ospedale dove i medici lo hanno operato per cercare di salvare la funzionalità di due dita rimaste gravemente ferite durante l’assalto. Tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi, dal vincolo di parentela e dalla minorata difesa della vittima sorpresa dai suoi aggressori mentre, passate le due del mattino, stava dormendo nel proprio letto.
 Emergono nel frattempo alcuni altri particolari sulla drammatica notte di sangue che ha stravolto la vita di una famiglia come tante. L’idea dell’aggressione sarebbe venuta ad uno dei due diciassettenni e il gemello lo avrebbe assecondato senza nemmeno doversi fare convincere troppo. E mentre uno colpiva la sorella, l’altro la teneva ferma. Solo davanti alle urla della 22enne i due ragazzi hanno desistito fuggendo di casa dopo avere sottratto 200 euro dalla tasca della giacca del padre. La loro fuga era durata solo poche ore: i carabinieri li avevano infatti intercettati a Ponte Zanano.
 Sullo sfondo resta il pensiero che i due ragazzi non avessero soltanto la sorella tra i loro obiettivi. «È come se avessero voluto eliminare un ostacolo - ammette senza voler aggiungere troppo chi indaga su questa drammatica vicenda famigliare - Una reazione violenta per qualcosa che credono di avere subito».•.

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