Verità per Giulio Regeni Il Comune ha rilanciato l’appello per la giustizia

di M.BEN.
Lo striscione giallo appeso sul municipio di Bovezzo
Lo striscione giallo appeso sul municipio di Bovezzo
Lo striscione giallo appeso sul municipio di Bovezzo
Lo striscione giallo appeso sul municipio di Bovezzo

Sono trascorsi quattro anni dal rapimento e dal successivo assassinio di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano dell’università di Cambridge il cui corpo senza vita, e con evidenti segni di tortura, fu ritrovato alla periferia del Cairo, in Egitto, il 3 febbraio 2016. Da allora la sua famiglia, con il sostegno di Amnesty International, ha avviato una forte campagna di sensibilizzazione per chiedere verità sulla sua morte, e anche il Comune di Bovezzo, ricordando l’altro anno trascorso senza nessuna schiarita su questo caso, ha aderito all’iniziativa esponendo sul municipio lo striscione giallo con la scritta «Verità per Giulio Regeni». «CHIEDIAMO che l’omicidio del giovane ricercatore italiano non venga dimenticato, relegato nelle inchieste in corso - dichiara il sindaco di Bovezzo Sara Ghidoni - e che non vengano accettate “versioni ufficiali” non suffragate da una veritiera ricostruzione dei fatti e dell’identificazione di tutti i responsabili, compresi i mandanti. Conoscere la verità su Giulio, torturato fino alla morte, è il passo necessario per ottenere giustizia».

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